13 dicembre 2008

Ponte di Piave "QUALE "CITTA' VERDE" : un bilancio in rosso

Nel PAT di Ponte di Pave si parla di una "citta vede" ch promette "viali alberati e direttrici....quale?

ecco quello che ha prodotto in questi 5 anni l'amministrazione Zanchetta :

Via Perinotto: sono stati elminati tutti i pini marittimi ratteristici del lungo viale senza sostituirli con alberaturae più idonee, piuttosto si ètrasformato il caratteristico viale in una pista di atteraggio tipo aeroportuale con la completa cementificazione delle aiule : un risparmio per le casse comunali ma una impressione di ipoverimento per un paese ...

Parco presso le scuole elementari del capoluogo: era l'area più importante di Ponte di Piave per la consistenza del verde pubblico oggi completamente eliminato. Non si è pensato di adottare scelte progettuali rispettose dell'esistente. Sarà sostitita con un costoso edificio che costerà ai cittadini di Ponte, molto di più del valore per l'acquisto dello scolasticato dei Giuseppini, vasta area molto ricca di verde, con edificio già dotato di molti servizi efficenti come biblioteca sale ecc..

Monetizzazione dell'area presso viale Europa: con molta leggerezza si è barattato il verde pubblico previsto...

Fiume Negrisia: non bastano i contributi ai libretti che riguardano il fiume; si è assistito in questi anni ad un reale impoverimento e degrado della biodiversità delle rive permettendo tagli indiscriminati delle alberature e poco rispetto delle sponde con pesanti azioni di diserbo. Nessun intervento concreto alla valorizazione dei tratti SIC ricadenti nel territorio comunale, nè proposte nel piano provinciale PTRC e nel nel piano intercomunale da parte dell' amministrazione Zanchetta, un regolameto rurale che non evidenzia le tutele necessarie all'importante corso.

Diradamento delle alberature nei pressi dell'alveo del Piave ....

Le poche e uniche alberature piantumate a Ponte di Piave in 5 anni di amministrazione Zanchetta .

Articolo per il giornalino dicembre 2008

“L’AMPLIAMENTO DELLA SCUOLA: GIUSEPPINI ADDIO!”

La Direzione Generale dell’Autorità di Vigilanza sui lavori Pubblici, ente nazionale che controlla la regolarità degli appalti, con deliberazione n. 41 del 24 settembre ha severamente censurato le procedure adottate dall’Amministrazione Comunale di Ponte di Piave per l’incarico di progettazione relativo all’ampliamento delle scuole elementari del Capoluogo.

Il testo della deliberazione ravvisa da parte della Giunta una manifesta violazione delle norme comunitarie”, “la violazione del generale principio della buona amministrazione”,”un comportamento censurabile sia perché non rispettoso delle normative, sia perché ha provocato un aggravio di costi”.

Per quest’ultimo motivo l’Autorità ha disposto l’invio degli atti alla Procura della Corte dei Conti “per quanto di competenza”, in particolare per la spesa inutile di un progetto da 39.780 euro poi abbandonato.

Incurante della censura, la Giunta ha iniziato i lavori eliminando il parco giochi alberato adiacente alla scuola, principale polmone di verde pubblico nel centro urbano.

Questo colpo di mano a pochi mesi dalla scadenza elettorale pone inevitabili e pesanti interrogativi. E’ proprio necessario ed urgente un ampliamento della scuola del costo di euro 2.550.000 in previsione dei tagli e delle riduzioni prospettati dalla nuova legislazione scolastica o non si impone invece una pausa di riflessione e la valutazione di possibili modifiche? Si è calcolato che le previsioni di aumento degli alunni sono legate esclusivamente all’incerto incremento dei cittadini extracomunitari? Sono veramente di importanza preminente una nuova biblioteca, l’archivio, l’aula magna, rispetto ad altre reali esigenze quali la ristrutturazione degli edifici scolastici esistenti o la costruzione di un asilo nido? Si è considerato che il costo dei lavori contribuiranno, in modo determinante, a superare i limiti posti dal patto di stabilità, con la conseguenza che la futura amministrazione comunale sarà penalizzata da una riduzione dei già insufficienti contributi statali e gravata da vincoli e limiti di spesa?

La mancata risposta a questi interrogativi dà la conferma che il “cosiddetto ampliamento della scuola” è il pretesto, ben noto, di mascherare altri interessi, in primo luogo la costruzione di una nuova biblioteca comunale, spostando quella esistente presso Casa Parise, per dar luogo ad un Centro di Scrittori Veneti, nell’ambito del “business”, non solo culturale, creato attorno allo scrittore.

Da oltre due anni, Ponte 2000, oltre a denunciare sistematicamente le violazioni di legge della Giunta, ha proposto con insistenza di contenere nei limiti necessari le reali esigenze della scuola, acquistando, a sostanziale parità di costi, lo scolasticato dei Padri Giuseppini, auspicato da tutta la cittadinanza, per ospitare oltre alla biblioteca, archivio, sala conferenze, tutte le altre molteplici attività socioculturali del paese all’interno di un confortevole parco pubblico.

Tutti gli appelli sono rimasti inascoltati, compreso quello, più volte ripetuto, di indire una consultazione pubblica, come promesso dal Sindaco nel suo programma elettorale.

In conclusione i cittadini troveranno quest’anno nel pacco di Natale: la duplicazione di una biblioteca già esistente, un ampliamento della scuola non calibrato nelle sue reali esigenze, la perdita di un’area alberata in centro urbano ed il pressoché inevitabile addio alla futura speranza di acquistare lo scolasticato dei Giuseppini per lo storno dei fondi disponibili.

Buone Feste a tutti!

PONTE 2000

16 novembre 2008


L' AREA VERDE PUBBLICA, PIU' ESTESA DI PONTE DI PIAVE,
INTERESSATA DAL NUOVO EDIFICIO DI 6000 m^3 E PARCHEGGI
IERI
OGGI

cattivo esempio di ".....generale principio di buona Amministrazione....."





Scuola Elementare:
il p
rogetto finisce alla Corte dei Conti

«La direzione generale dell'Autorità di Vigilanza sui lavori pubblici, con delibera del 24 settembre, ha censurato la scelta adottata dall'Amministrazione civica per l'affidamento dell'incarico di progettazione per l'ampliamento della scuola elementare del capoluogo. la delibera ravvisa "una manifesta violazione della normativa comunitaria e del generale principio di buona amministrazione. Un comportamento censurabile sia perché non rispettoso della normativa, sia per un aggravio di costi". Per questo motivo - l'Autorità ha disposto l'invio degli atti alla Procura della Corte dei Conti per quanto di competenza, in particolare per l'eventuale addebito alla Giunta di una spesa di 39.780 euro del tutto inutile. All'origine del problema è l'affido discrezionale della progettazione dei lavori ad un tecnico di fiducia anziché l'assegnazione previo concorso pubblico ad una pretestuosa suddivisione per stralci dell'opera, al fine di giustificare atti assunti in palese violazione alla normativa comunitaria. PONTE 2000 ha segnalato agli organi competenti questi comportamenti ritenuti illegittimi, oltre a tutte le successive correzioni. Questa doverosa opera di controllo si è protratta per oltre due anni.
«Ciononostante Ponte 2000, fedele alla propria tradizione, conferma la volontà di riproporsi alle prossime elezioni amministrative di primavera, disponibile come sempre a collaborare con quelle forze politiche che lavorano per l'interesse generale della collettività»


l'atto finale: "un paesaggio lunare"













L’insegnante, deceduta a 100 anni, ha voluto donare agli allievi pontepiavensi la bandiera della sua prima scuola
Il Tricolore della maestra Vittoria arriva a Busco

Ponte di Piave(an.fr.) La bandiera tricolore della maestra Vittoria Biraghi è tornata fra gli scolari pontepiavensi. A distanza di parecchi anni è stato esaudito un ardente desiderio di questa maestra che, giovanissima, arrivò nella scuola elementare di Busco. Era il 1919: la cattedra di Busco era vacante, motivo comprensibile perchè la destinazione non era ambita, passando da quelle parti il fronte. Fresca di diploma, con l'ardore dei suoi giovani anni, si dedicò senza risparmiarsi ai bambini di Busco. «Allievi come i ragazzi di Ponte di Piave - soleva dire la maestra Vittoria - non ne ho trovati in nessun'altra scuola». I suoi scolari erano circa un centinaio, dai 6 ai 14 anni. Morta a Milano poco dopo aver compiuto i cent'anni, Vittoria ha sempre portato nel cuore i bambini di Busco. Tanto da voler donare loro la bandiera della sua «prima» scuola. Consegnato all'allora sindaco Gianni Marin, il tricolare venne affidato all'Associazione del Fante nel 2003. Ieri mattina alla presenza del sindaco Roberto Zanchetta, del dirigente Remigio De Fanti e di tutti i bambini, il tricolore è stato consegnato alla scuola da Fiorenzo Roma, presidente dell'Associazione del Fante. Il quale ha auspicato che gli scolari, nelle ricorrenze del 2 giugno, 25 aprile e 4 novembre, possano uscire dalle classi per partecipare alle cerimonie che ricordano il sacrificio compiuto da coloro che hanno combattuto per la Patria.

23 settembre 2008

PORTI SUL PIAVE: un danno erariale?

Ponte di Piave
«Danno erariale, contraddittorietà, ...

Ponte di Piave

«Danno erariale, contraddittorietà, incertezze di legittimità». Questi i dubbi suscitati in Consiglio regionale sul progetto di navigabilità del Piave recentemente presentato a Zenson di Piave. Un progetto che unisce i comuni di Zenson, Ponte di Piave e Salgareda. I dubbi sono stati espressi in settimana da Diego Cancian, consigliere regionale per il gruppo consiliare Progetto Nord Est, membro della II e III commissione consiliare.

Cancian ha chiesto precise spiegazioni in consiglio, inoltrando apposita interrogazione con risposta scritta. Sul progetto più volte il sindaco di Ponte di Piave Roberto Zanchetta per contro ne aveva sottolineato l'utilità per tutta l'area. Oggi la questione finisce in Consiglio regionale. Cancian spiega: «Dopo due anni di trattative, lo scorso 14 aprile è stato sottoscritto un protocollo di intesa per la realizzazione del progetto "Navigabilità del Fiume Piave" fra i comuni di Ponte, Zenson e Salgareda. Il progetto promosso dal comune di Ponte prevede la realizzazione di due punti di approdo per natanti di tonnellaggio imprecisato: uno in comune di Zenson, uno a Salgareda. Gli oneri, 150mila euro, sono a carico della Fondazione Cassamarca. Per la realizzazione, lo studio di fattibilità eseguito dalla Fondazione prevede interventi di scavo, asporto di materiale e messa in sicurezza dei manufatti: uno sforzo da 300mila euro interamente sostenuto dal Genio Civile utilizzando fondi del finanziamento regionale per la difesa del suolo. Quest'iniziativa è stata autorizzata dagli uffici regionali di competenza? Vogliamo sapere le motivazioni riguardo l'uso prioritario di risorse pubbliche rispetto a più urgenti necessità per la difesa del fiume. È giustificabile continua finanziare un progetto in cui il capitale pubblico sostiene un'iniziativa privata e non viceversa? Come si può costruire manufatti in un tratto di fiume ad elevata pericolosità, come classificato dalla vigente norma sulla sicurezza idraulica? Si ipotizza un piano di navigabilità senza coinvolgere comuni direttamente interessati, da Jesolo a Noventa di Piave. Ponte invece che coinvolgimento ha? Richiediamo le motivazioni di un progetto che presenta evidenti aspetti di contraddittorietà: sono infatti fondate le ipotesi di danno erariale per uso incongruo di risorse pubbliche. In particolare vorremmo sapere - conclude in maniera netta Cancian quali rapporti intercorrano fra enti pubblici, Genio e privati, Fondazione e proprietari della Casa Parise per escludere ogni ipotesi di incertezza sulla legittimità dei fini».

L'interrogazione è stata depositata mercoledì scorso.G.R (Gazzettino)

15 settembre 2008

PONTE2000 -------> osservazioni al PTCP

Ponte di Piave: 14-settembre-2008

All’ attenzione del: Settore Ambiente e Pianificazione Territoriale

Provincia di Treviso, Viale Cesare Battisti, 30 - 31100 Treviso

Oggetto:

Osservazioni al PTCP adottato dal Consiglio Provinciale

con delibera 25/66401 il 30 giugno 2008

Documento di piano 3.3.1.3 assetto idrogeologico – interventi per la mitigazione della pericolosità idraulica.

Si condividono le pessimistiche previsioni su una efficace mitigazione dei grandi eventi di piena, per la rilevante onerosità degli interventi previsti ed i tempi necessari per la loro attuazione.

Va peraltro osservato che in tema di sicurezza idraulica esiste una serie di disposizioni normative od in via di approvazione, dal Piano per la Sicurezza Idraulica del Medio e Basso Corso , al PAI, alle previsione del piano Strategico ex art.26 L.R.11/4 .Queste normative pur presentando talvolta fra loro macroscopici aspetti di contraddittorietà o di dubbia efficacia prevedono anche interventi attuabili nel breve periodo, tali da consentire la permanenza, spesso obbligata, dei residenti in ambito golenale in condizioni di vita meno disagiata. Nella sostanziale impossibilità, come nel caso della residenzialità diffusa intragolenale a Maserada, di attuare una problematica delocalizzazione anche con i meccanismi incentivanti previsti dalla legge 11/04, potrebbero risultare di grande utlità le proposte formulate dalla G.R. nelle osservazioni al Piano Stralcio per la Sicurezza. Una realistica e meditata riflessione sulle aree a modesta o moderata sommersione garantirebbe il miglioramento delle condizioni di vita degli abitanti senza alcun aumento del gradiente di rischio.

Analoghe considerazioni valgono anche per il PAI di cui alcuni vincoli andrebbero produttivamente rimossi perché non adeguatamente giustificati in rapporto a specifiche realtà locali.

Compito essenziale dell’amministrazione provinciale e dei comuni interessati sembra quello di attivarsi per una sollecita approvazione dei due piani le cui disposizioni saranno pregiudizialmente vincolanti per gli interventi di pianificazione subordinati, quali il progetto intercomunale dei comuni del medio corso del fiume.

Data la peculiarità geomorfologia dell’area delle “Grave”, la complessità e l’interferenza di vari e particolari problemi che la caratterizzano, il grande numero di disposizioni normative spesso divergenti se non addirittura contraddittorie, sembra opportuna una specifica valutazione condivisa dalla totalità dei Comuni interessati e non soltanto da alcuni e l’elaborazione di disposizioni normative omogenee, ma rispettose delle singole e diverse realtà locali.

Documento di piano 3.6.4.2.3 navigabilità dei fiumi.

La navigabilità del Piave nei due soli comuni trevigiani di Zenson e Salgareda dove è teoricamente praticabile previa realizzazione di interventi onerosi, oltre che preliminarmente concertata con i comuni interessati della provincia di Venezia, va attentamente valutata ai fini della sicurezza idraulica .

Le opere previste al 20 del comma 4.4 del Progetto Intercomunale di assetto Urbanistico ambientale del Piave sottoscritto di recente da Provincia e vai Comuni prevede la realizzazione di opere di supporto e manufatti (approdi già oggetto di studio e progettazione conseguita da parte di privati e genio Civile di Treviso) incompatibili con le vigenti disposizioni sulla sicurezza idraulica.

In riferimento al suddetto Piano ci permettiamo di effettuare, come gruppo consiliare lista civica PONTE 2000 del Comune di Ponte di Piave, limitatamente al territorio dello stesso, alcune osservazioni di natura ambientale, con lo scopo di offrire, se possibile, un contributo al piano del quale apprezziamo i contenuti e lo sforzo per la sua stesura.

A) In riferimento alla Tavola 1-1-B Carta dei vincoli e della pianificazione territoriale. Aree soggette a tutela, il corso del torrente Negrisia, ricadente nel territorio di Ponte di Piave e indicato limitatamente allo stesso comune come area SIC, non appare sufficientemente valorizzato come risorsa ambientale, se non in due brevi tratti. A nostro avviso l’intero corso il corso merita una maggiore salvaguardia con prevalente riguardo alle sponde che attualmente versano in grave stato a causa del diserbo e di tagli arborei che con regolarità vengono praticati e che per lunghi tratti hanno drasticamente impoverito il ricco patrimonio di flora e fauna originario.

















Nella stessa tavola l’esistente “orto botanico (oasi delle grave)” (rif. 1), un’area attrezzata di 6000 m^2 tenuta a boschetto, di proprietà del comune di Ponte di Piave e metariconosciuta per il suo elevato valore ambientale, non appare sufficientemente valorizzata come area soggetta a tutela. Si chiede di estendere il vincolo all’area indicata.







B) Nel territorio di Ponte di Piave, in ambito golenale esistono alcuni residui boschivi storicamente indicati come “boschette” (rif. 2) che la coltura intensiva ha via via limitato ma che, nonostante le esigue dimensioni di circa 1000 m^2 ciascuna, mantengono caratteristiche di ricco ecosistema oltre che essere elementi caratteristici del paesaggio.

C) Lungo la statale Postumia, in prossimità dell’ incrocio con il canale Grassaga è presente una piccola area boscata (rif. 3), biotopo ricco dal punto di vista della flora presente e residuo di una bolla di risorgiva, già indicata in antiche carte come il catasto Austriaco e indicata nel vigente PRG comunale. Queste residue realtà del territorio, pur limitate, meritano una adeguata tutela.






***Si allegano le foto relative alle osservazioni A-B-C e alcune foto per segnalare l’attuale situazione di degrado di ampi tratti del fiume Negrisia nell’area SIC in territorio di Ponte di Piave.

Negrisia: stato di grave degrado ambientale delle rive

Gruppo Consiliare Ponte2000

Comune di Ponte di Piave

06 settembre 2008

Al Gazzettino di TREVISO

Risposta all’articolo del 5 settembre

POLIZIA LOCALE E REGOLAMENTO DA RIVEDERE

In tema di Polizia urbana:

Le recenti disposizioni legislative in materia di ordine pubblico e le dirette e maggiori responsabilità decisionali affidate ai sindaci hanno sollecitato l’attenzione del primo cittadino di Ponte di Piave (contro la corsa all’ordinanza –GAZZETTINO del 5 settembre). Nell’incertezza di assumere delicati provvedimenti di dubbia o discutibile legittimità, specie nei confronti di cittadini stranieri verso i quali ha sempre adottato una politica ambigua, il sindaco, dopo aver costantemente ignorato ogni proposta dei consiglieri comunali ed emarginato il ruolo del consiglio, colto da un imprevisto sussulto di democrazia, chiede collaborazione a tutti i consiglieri “nessuno escluso” per la stesura di un nuovo regolamento di polizia urbana. Di fronte al rischio di assumersi scelte rischiose pagando di persona è preferibile rinunciare, per una vota, ad ogni protagonismo e visibilità personale e coinvolgere la responsabilità di tutti. La scarsa consuetudine al confronto democratico non viene scalfita e riemerge però anche in questa occasione. Sede della discussione e delle decisioni conseguenti non sarà infatti, secondo logica, il Consiglio Comunale ma un’apposita commissione dove i pochi componenti prenderanno atto di decisioni già assunte che coinvolgeranno poi, rendendolo corresponsabile l’intero Consiglio.

PONTE2000

26 agosto 2008

FELICITAZIONI

Articolo spedito a “Il Gazzettino” in data 20.8.2008 per la pubblicazione

FELICITAZIONI PER IL QUARTO FIGLIO

In riferimento alla notizia pubblicata nel gazzettino di ieri (19/8), Ponte 2000 si associa alle felicitazioni espresse dalla Giunta Comunale per la nascita del quarto figlio ad una famiglia di Ponte di Piave ed apprezza “l’affettuosa e concreta vicinanza ai genitori” da parte dell’amministrazione civica; ritiene però che per superare i veri ed attuali problemi della famiglia occorrano non parole ma fatti concreti.

L’indice di natalità a Ponte di Piave si mantiene sostanzialmente stabile da oltre un decennio.

Per rispondere alle reali e crescenti esigenze della famiglia, la precedente amministrazione aveva ravvisato la necessità di costruire un asilo nido per il quale aveva già ottenuto il finanziamento regionale, l’interessamento di un industria e steso il progetto edilizio preliminare oltre al programma educativo disposto dalla normativa.

L’attuale amministrazione ha bocciato l’iniziativa rinunciando al contributo economico già acquisito, scegliendo in alternativa interventi di edilizia scolastica discutibili, quali una “palestrina" insufficiente per le esigenze della scuola di Levada, un tunnel “mobile” e la copertura a “prato verde” per l’ampliamento della scuola del capoluogo.

A sanare questa fondamentale e trascurata esigenza della prima infanzia, ha provveduto l’iniziativa privata con la recente costruzione di un asilo nido nella frazione di Levada che sta riscuotendo il meritato successo ma che risulterà certamente più oneroso per le famiglie.

PONTE 2000

29 giugno 2008

BILANCIO 2008...il paese dei balocchi

Osservazioni al

BILANCIO COMUNALE 2008

Il paese dei balocchi! ………….
……….Un invito a riflettere

Mascherato da una continua serie di festeggiamenti e manifestazioni folcloristiche promosse e sponsorizzate dalla Giunta, si aggrava di giorno in giorno il preoccupante vuoto di iniziative necessarie per affrontare ed avviare a soluzione i noti e più importanti problemi del ns. comune.

  • Il confronto democratico in sede di Consiglio Comunale viene ormai abitualmente sostituito dalla comunicazione di decisioni già assunte in precedenza.

  • Ogni proposta di coinvolgere direttamente i cittadini su questioni di fondamentale e generale interesse, quale l’acquisto dei Giuseppini, la Residenza per Anziani, l’asilo nido, è stata costantemente ignorata in contrasto con le solenni promesse del Sindaco nel proprio programma elettorale.

  • Il Collegio dei Revisori dei Conti è composto da candidati designati dalla sola maggioranza che ha così scelto i propri controllori.

  • Sempre più spesso i Consiglieri Comunali apprendono dalla stampa decisioni assunte su argomenti che dovrebbero prima essere discussi ed approvati per legge, in sede di Consiglio.

Coerenti con il nostro ruolo di forza di opposizione, esercitiamo il dovuto controllo sulle attività della Giunta, con tutti i mezzi previsti dalla legge, incuranti delle incaute e velleitarie minacce di ritorsione del Sindaco.

Abbiamo ripetutamente cercato ed offerto ogni possibile forma di collaborazione agli altri gruppi di minoranza, che, insieme a noi, rappresentano oltre il 70% dei cittadini, per costituire , pur nel rispetto delle diverse appartenenze, un fronte unitario di fondamentale importanza per difendere comuni interessi della cittadinanza, senza ottenere mai alcun riscontro.

Siamo fortemente preoccupati che, a meno di un anno dalle prossime elezioni, prevalgano ancora le vecchie e controproducenti divergenze politiche , che già nella precedente consultazione hanno determinato risultati paradossali, consegnando il paese ad una Amministrazione votata da meno del 30% degli elettori.

Ci rivolgiamo a tutti i cittadini sensibili ai concreti interesse propri e della comunità , perché riflettano sulla necessità di evitare il ripetersi di scelte rischiose, delegando la futura gestione del Comune a persone note ed affidabili per la loro credibilità e non solo per la loro appartenenza partitica.

L’appello è rivolto in particolare ai giovani che avvertono la responsabilità di costruire da protagonisti il loro futuro, superando i vecchi apparati e le logiche di potere clientelare del passato, liberi da ogni condizionamento, nel rispetto degli impegni assunti direttamente con i cittadini.

BILANCIO 2008

PROGRAMMAZIONE:

Come ogni anno, riportiamo gli aspetti più significativi dell’attività amministrativa comunale, con le nostre osservazioni limitate ai punti di maggior rilievo, ma disponibili ad ogni ulteriore approfondimento richiestoci direttamente o a mezzo mail: ponte.duemila@libero.it o nel blog ponte2000.blogspot.com

Come ogni anno, la Giunta ha completamente cambiato il piano triennale e l’elenco annuale dei lavori pubblici già approvati: sono scomparsi l’acquisto dello Scolasticato dei Padri Giuseppini, la destinazione d’uso del Cinema Luxor, l’asilo nido, l’impianto irriguo di Via Baradello. Soltanto alla fine del mandato è stato inserito il progetto del palazzetto dello sport con lo spostamento del campo di baseball in sede ancora da definire.

La nuova biblioteca e l’ampliamento delle scuole elementari del capoluogo non hanno ancora ottenuto l’approvazione dell’Autorità Nazionale di Vigilanza sui Lavori Pubblici.

AMBIENTE

  • PIAVE: preoccupa la completa inerzia del Sindaco sul blocco della pianificazione di bacino (P.A.I. e Piano Sicurezza idraulica), strumenti essenziali per regolamentare tutti i problemi connessi al fiume, compreso il rischio rinnovato delle casse di espansione e, viceversa, il suo assiduo e strano impegno per interventi costosi ed inutili come la navigabilità del fiume.
  • P.A.T.( Nuovo strumento urbanistico ): il costo dello studio è lievitato a 113.000 euro, con la rinuncia a possibili e più vantaggiose alternative progettuali. Il piano è stato avviato senza una preventiva ed approfondita informazione dei cittadini, necessaria per garantire una reale ed adeguata partecipazione allo sviluppo del paese. Questa scelta antidemocratica, assunta alla scadenza del mandato, condizionerà i programmi delle future amministrazioni.

VIABILITA’:

  • PISTA CICLABILE DI NEGRISIA: è stata completata con un ritardo di due anni l’opera già in parte realizzata dalla precedente amministrazione. L’interruzione dell’accordo in atto con la Provincia comporterà nuove ed evitabili spese per il successivo completamento del sedime stradale.
  • CIRCONVALLAZIONE CENTRO URBANO: Difficoltà ed imprevisti segnalati di recente, sono stati pretestuosamente ricondotti ad errori della progettazione originaria concertata da Regione, Provincia, Comuni ed attuata su precise disposizioni di FF.SS. , Anas ed altri enti. E’ certo che un comportamento politicamente più equilibrato da parte del Sindaco, nei confronti di Provincia e Regione avrebbe facilitato il completamento dell’opera , che sarà ultimata “ come prevedibile” soltanto con il cambio di Amministrazione.

URBANISTICA

LA LOTTA ALLA CEMENTIFICAZIONE promessa nel programma elettorale del sindaco lascia è completamente fallita. Dopo i 20.000 metri cubi a disposizione del Sindaco, barattati con il privato per la ristrutturazione della scuola di Levada, la riconversione del complesso ex Iana che comporterà lo spostamento del supermercato in altra sede, il tentativo di addebitare alla precedente amministrazione l’edificazione del condominio di via Jesolo, deliberata già negli anni ‘80 dai propri “ progenitori politici “, il Sindaco sta trattando lo spostamento della cantina sociale che, se comprensibile sotto il profilo urbanistico, comporterà la costruzione di altri condomini, oltre all’ulteriore consumo di terreno agricolo per la nuova sede dell’azienda.

ATTIVITA’ PRODUTTIVE

Mancano un costruttivo dialogo e consultazioni ed intese permanenti con le diverse componenti del mondo imprenditoriale.

  • AGRICOLTURA: Non bastano la “carta dei suoli” ed il futuribile “parco della vite”, per il sostegno della competitività in questo basilare settore dell’economia locale. Serve un grande patto con le categorie interessate all’uso del territorio per coniugare difesa del suolo e sviluppo della produzione.
  • INDUSTRIA, ARTIGIANATO, COMMERCIO: l’attuale zona industriale verrà parzialmente urbanizzata per circa 40.000 mq. Tutta la rimanente area tornerà agricola bloccando così qualsiasi futura ipotesi di sviluppo per nuove possibili attività ed il rientro delle aziende ancora sparse in un’unica area omogenea.

Lo spostamento dell’autoparco comporterà ulteriore consumo di territorio in zona impropria.

Non è stata avviata alcuna concreta iniziativa per la valorizzazione e lo sviluppo delle attività turistiche.

SCUOLA

  • LEVADA: l’ampliamento della scuola elementare, oltre che con mutuo di 600.000 euro, è stata finanziata con un oneroso accordo con privati che ha prodotto ulteriore cementificazione urbana, e la rinuncia ad una vera palestra già programmata ed in parte finanziata a beneficio, oltre che della scuola, dell’intera comunità locale.
  • PONTE DI PIAVE: la costruzione di alcune aule scolastiche per esigenze didattiche, costituisce il pretesto per la realizzazione di una nuova biblioteca comunale. Vero scopo dell’iniziativa, costosa e non urgente, è quello di trasferire l’attuale biblioteca da casa Parise per fare spazio alla “casa degli scrittori veneti”.

Poiché i lavori sono tutt’ora soggetti a verifica di legittimità da parte dell’Autorità di vigilanza suiLavori Pubblici, rinnoviamo la proposta di acquistare in alternativa lo scolasticato dei Giuseppini per allocare la biblioteca e le numerose iniziative di carattere socio-culturale e ricreativo richieste dalle molteplici esigenze della nostra comunità.

“L’AFFARE PARISE”

· QUANTO CI COSTA: Il Comune ha sostenuto finora la spesa di 29.540 euro per il restauro dell’arredamento e casa-museo. Ha integrato i cospicui contributi regionali di 60.000 euro lo scorso anno e 15.000 euro quest’anno, con la somma di 16.780 euro per una serie di manifestazioni celebrative svolte quasi interamente fuori dal territorio comunale.

NAVIGABILITA’ DEL PIAVE: la proposta del Sindaco e dell’Assessore alla Cultura di creare un inedito accesso, via fiume, alla casetta di Parise sita in via Gonfo a Salgareda è stata accolta da Fondazione Cassamarca, che ha investito 150.000 euro per realizzare due punti di approdo per natanti, nei Comuni di Salgareda e Zenson. Il Genio Civile di Treviso ha contribuito con 300.000 euro per opere di escavo e sicurezza dei manufatti. L’approdo di Salgareda è stato progettato in un’area considerata ad elevato rischio, dalla vigente normativa pianificatoria (P.A.I.) con divieto di ogni possibile edificabilità. Ciò nonostante il dirigente responsabile del distretto idrografico ha assentito all’esecuzione del progetto.
Il Sindaco di Ponte di Piave si è autoproposto come capofila di una iniziativa del tutto estranea al Comune, impegnando finanziariamente l’amministrazione alla manutenzione degli approdi situati al di fuori dell’ambito comunale, senza alcuna valida motivazione.
L’intera operazione è stata conclusa senza mai coinvolgere od almeno informare il Consiglio Comunale, che ancora una volta ha appreso dalla stampa la stipula di un accordo con enti terzi su argomenti di propria specifica competenza.
Gli insoliti ed originali aspetti di questa vicenda che vede coinvolti Enti Pubblici (Comuni e Genio Civile) e privati : Fondazione Cassamarca e proprietari di casa Parise, vanno esaurientemente spiegati e motivati alla cittadinanza per escludere ogni incertezza sulla legittimità delle procedure attuate e possibili conflitti di interessi ed eventuali incompatibilità con la carica di pubblici amministratori di Sindaco ed Assessore.

SERVIZI SOCIALI

  • Asilo nido: Il progetto già avviato e parzialmente finanziato dalla precedente amministrazione con fondi regionali , è del tutto scomparso dai programmi della Giunta.
  • Assistenza medica a Levada: il servizio istituito ed assicurato con continuità dall’amministrazione di PONTE2000 è cessato. Il Sindaco non ha provveduto, come aveva assicurato, al suo ripristino.
  • Casa di Riposo (R.S.A.): come è noto l’amministrazione di Ponte2000 ha acquistato nel 2001 la casa dal Cottolengo, affidandone la gestione alla Cooperativa Insieme si Può , che già vi operava, per un periodo di prova di tre anni, poi prorogato di un anno. Alla scadenza, visti i positivi e rassicuranti risultati raggiunti, si era decisa la prosecuzione dell’appalto per un periodo di 10/12 anni e la contropartita in opere di ristrutturazione a carico della Cooperativa, pari a 2 milioni di euro. La legittimità dell’operazione e la supervisione dei lavori erano stati garantiti dalle competenti autorità tecnico-politiche regionali .

L’attuale amministrazione subentrata nel 2004, ha bloccato l’intesa già avviata e, senza valutare ipotesi alternative, ha deliberato un nuovo progetto di ristrutturazione con una lievitazione di costi prossima ai 7 milioni di euro. Dopo 4 anni di incertezze e di ingiustificati ritardi, la Giunta ha deciso di indire un bando per la gestione sulla base “dell’offerta più vantaggiosa” e non della migliore “qualità dell’assistenza” per una gestione di ben trent’anni.

Il contratto, oltre a fortissime perplessità sulle garanzie e modalità assistenziali, presenta il rischio fondato di perdita della struttura, in una situazione di mercato evidentemente non ben valutata.

SICUREZZA

Sul problema di maggior interesse per la comunità, l’iniziativa del Sindaco si limita alla riduttiva promessa di installare alcune fotocamere nell’ambito del progetto avviato dalla Provincia.

Manca completamente un piano organico di prevenzione attiva, che coinvolga l’intera comunità mirato

  • ad intensificare la vigilanza,
  • ad incentivare iniziative solidaristiche di autodifesa nei quartieri ,
  • ad educare i ragazzi, con il coinvolgimento della scuola, alla cultura della legalità,
  • a controllare puntualmente le procedure per l’inserimento e l’integrazione dei nuovi cittadini.

PALAZZETTO DELLO SPORT

Anche quest’opera, presa in considerazione soltanto alla scadenza del mandato, è stata decisa dalla Giunta senza la preventiva autorizzazione del Consiglio Comunale, informato a decisioni già assunte. A distanza di soli tre mesi il costo è aumentato da 2 a 3 milioni di Euro senza valide giustificazini. Ancora una volta l’intero onere graverà interamente sulla futura amministrazione. La sede prevista nell’area degli impianti sportivi, in centro urbano, creerà, oltre ad una notevole perdita di verde pubblico, problemi di parcheggio e traffico urbano.

RIFIUTI URBANI

Il lodevole impegno dei cittadini nella raccolta differenziata spinta adottata dalla precedente amministrazione, non è stato adeguatamente premiato. La scelta di cambiare il gestore, operata dall’attuale Giunta, in questi anni ha comportato e comporterà nel futuro maggiori oneri.

BIDONE DEL SECCO

a parità di servizio, per il 2006 uno stesso bidone del secco è costato alla famiglia di San Biagio 9,78 Euro mentre a quella di Ponte 14,53 ( quasi il 50% in più ! ).
Anche il costo fisso è più elevato
:

85,72 euro a Ponte contro 79,74 euro a San Biagio

Nei comuni in destra Piave si è già effettuato il pagamento per il 2007 sulla base degli stessi costi del 2006 ...............quali sorprese attendono i cittadini di PONTE di PIAVE?

04 maggio 2008

Area industriale

"Cancellata" l'area industriale Ponte 2000 attacca il sindaco

Gazzettino 4-maggio-2008
Ponte di Piave

(g.r.)-Sull'area industriale monta la polemica tra Silvana Boer, della civica di opposizione Ponte 2000, e il sindaco. Roberto Zanchetta aveva annunciato che su un'area di 300mila metri quadri, 40 mila sarebbero stati trasformati in area produttiva mentre la restante avrebbe avuto destinazione agricola. La novità era emersa nell'ultimo Consiglio. Su questo argomento il consigliere Boer ha commentato: «Dei 300mila mq dell'area attualmente prevista dal PRG, il sindaco ha stralciato, su richiesta di alcuni proprietari, una porzione di 40mila mq da indennizzare a breve. La legittimità dell'operazione è stata contestata da altri proprietari interessati perchè in violazione della legge regionale 111 che prevede variazioni soltanto dopo l'approvazione del Pat, ancora in elaborazione. Non è vero, come dice Zanchetta, che tutti i proprietari sono stati consultati; tanto che alcuni hanno proposto ricorso contro la delibera. Il destino della restante zona comunque rimane incerto. Ad esempio non si sa dove verrà spostato l'autoparco, inserito dalla Giunta contro ogni logica. L'ipotesi adombrata dal sindaco è quella che ritorni area agricola come 20 anni fa. Da qui la legittima richiesta di indennizzo di chi ha pagato fin'ora l'Ici per area produttiva, subendo un pesante declassamento di valore del terreno. In questa maniera non resterà alcun residuo di area per future possibili attività produttive: chi vorrà trasferire in zona idonea e attrezzata attività ora sparse sul territorio o chi intenda avviare un'attività sarà costretto a emigrare in altro comune, a conferma del declino avviato con questa Amministrazione» ha concluso il consigliere Boer.

23 aprile 2008

PIAVE NAVIGABILE.


Marin attacca il sindaco Zanchetta sul progetto di navigabilità del Piave: «Molti interrogativi e costi troppo alti»

dal Gazzettino del 27-aprile - 2008

(g.r.)

«Il sindaco dovrebbe spiegare alcuni particolari del progetto di navigabilità del Piave».

ILprogetto di navigabilità è stato presentato a Zenson, realizzato da Fondazione Cassamarca in collaborazione con il Genio Civile e i comuni di Ponte, Zenzon e Salgareda. Il progetto prevede uno sforzo finanziario, da parte di Cassamarca, di 150mila euro. E da qui partono le obiezioni.

«Il Genio Civile partecipa al progetto per 300mila euro; perché il Genio, che difficilmente concede contributi di questo tipo, partecipa a un progetto di fatto privato? Il secondo interrogativo è il motivo della partecipazione del comune di Ponte a un'opera che si sviluppa nei territori di Salgareda e Zenson. Perché il sindaco Zanchetta si è offerto capofila di tale disegno? C'è forse qualcosa che non sappiamo?»

Ci si chiede:

«Nel progetto di Cassamarca si prevede che i 3 comuni spalmeranno tra loro i costi delle spese di manutenzione. Non è una semplice mano di vernice ai pontili, bensì di movimentazione di ghiaia. Pertanto, essendo i costi tutt'altro che irrisori, a noi il progetto fa sorgere diversi dubbi».



13 febbraio 2008




Caso Azoug, l'ex sindaco attacca Zanchetta

PONTE DI PIAVE 14 aprile 2003: Forze dell'ordine dispiegatea fianco del municipio per prevenire disordini.
Sul caso Azuz, in quei giorni, si sono mobilitati Casarini No Global e disobbedienti.

(g.r.) La notizia del proscioglimento dell'algerino Jamel Azoug dall'accusa di danneggiamento e occupazione di appartamento sfitto ha provocato roventi polemiche in paese. L'episodio risale al 2004, quando l'uomo era entrato nell'abitazione secondo l'accusa in modo illegale. La denuncia partì automaticamente: a carico dell'uomo il danneggiamento della porta e l'occupazione indebita. Oltre ad Azoug, prosciolto anche l'attivista Sergio Zulian. La famiglia Azoug ora risiede a Ponte. Gianni Marin all'epoca sindaco in carica, non ci sta e spiega: «La persona in questione è ben nota a Ponte e ha fruito di cospicui contributi pubblici per l'affitto, circa 10mila euro. È stato sostenuto da associazioni di volontariato, parrocchie e servizi sociali. Quand'ero sindaco ha rifiutato un'offerta di un posto di lavoro a tempo indeterminato per lui e per la figlia. In occasione di varie ingiunzioni di sfratto, l'uomo ha chiamato "disobbedienti" e "no-global" in paese, con massiccio intervento delle forze dell'ordine. Ha sempre giustificato il mancato pagamento degli affitti affermando il diritto di avere un alloggio del Comune.

A difendere l'Amministrazione danneggiata, il nuovo sindaco Zanchetta non ha incaricato alcun legale, nemmeno il comandante della Polizia locale che aveva rilevato l'occupazione abusiva della casa; inviò un dipendente dell'ufficio tecnico, ignaro della vicenda. Zanchetta, dopo aver anticipato un contributo regionale per rinviare l'ennesimo sfratto, ha provveduto a premiare l'algerino con un alloggio del Comune un anno prima del processo.

So di proteste di numerosi cittadini preoccupati che arroganza mascherata da farisaico buonismo possa compromettere la tranquillità della comunità. Accanto ai comitati di cittadini stranieri non vorrei che nascessero anche dei comitati in difesa dei diritti degli italiani»

dal Gazzettino del 13-2-2008