23 settembre 2008

PORTI SUL PIAVE: un danno erariale?

Ponte di Piave
«Danno erariale, contraddittorietà, ...

Ponte di Piave

«Danno erariale, contraddittorietà, incertezze di legittimità». Questi i dubbi suscitati in Consiglio regionale sul progetto di navigabilità del Piave recentemente presentato a Zenson di Piave. Un progetto che unisce i comuni di Zenson, Ponte di Piave e Salgareda. I dubbi sono stati espressi in settimana da Diego Cancian, consigliere regionale per il gruppo consiliare Progetto Nord Est, membro della II e III commissione consiliare.

Cancian ha chiesto precise spiegazioni in consiglio, inoltrando apposita interrogazione con risposta scritta. Sul progetto più volte il sindaco di Ponte di Piave Roberto Zanchetta per contro ne aveva sottolineato l'utilità per tutta l'area. Oggi la questione finisce in Consiglio regionale. Cancian spiega: «Dopo due anni di trattative, lo scorso 14 aprile è stato sottoscritto un protocollo di intesa per la realizzazione del progetto "Navigabilità del Fiume Piave" fra i comuni di Ponte, Zenson e Salgareda. Il progetto promosso dal comune di Ponte prevede la realizzazione di due punti di approdo per natanti di tonnellaggio imprecisato: uno in comune di Zenson, uno a Salgareda. Gli oneri, 150mila euro, sono a carico della Fondazione Cassamarca. Per la realizzazione, lo studio di fattibilità eseguito dalla Fondazione prevede interventi di scavo, asporto di materiale e messa in sicurezza dei manufatti: uno sforzo da 300mila euro interamente sostenuto dal Genio Civile utilizzando fondi del finanziamento regionale per la difesa del suolo. Quest'iniziativa è stata autorizzata dagli uffici regionali di competenza? Vogliamo sapere le motivazioni riguardo l'uso prioritario di risorse pubbliche rispetto a più urgenti necessità per la difesa del fiume. È giustificabile continua finanziare un progetto in cui il capitale pubblico sostiene un'iniziativa privata e non viceversa? Come si può costruire manufatti in un tratto di fiume ad elevata pericolosità, come classificato dalla vigente norma sulla sicurezza idraulica? Si ipotizza un piano di navigabilità senza coinvolgere comuni direttamente interessati, da Jesolo a Noventa di Piave. Ponte invece che coinvolgimento ha? Richiediamo le motivazioni di un progetto che presenta evidenti aspetti di contraddittorietà: sono infatti fondate le ipotesi di danno erariale per uso incongruo di risorse pubbliche. In particolare vorremmo sapere - conclude in maniera netta Cancian quali rapporti intercorrano fra enti pubblici, Genio e privati, Fondazione e proprietari della Casa Parise per escludere ogni ipotesi di incertezza sulla legittimità dei fini».

L'interrogazione è stata depositata mercoledì scorso.G.R (Gazzettino)

15 settembre 2008

PONTE2000 -------> osservazioni al PTCP

Ponte di Piave: 14-settembre-2008

All’ attenzione del: Settore Ambiente e Pianificazione Territoriale

Provincia di Treviso, Viale Cesare Battisti, 30 - 31100 Treviso

Oggetto:

Osservazioni al PTCP adottato dal Consiglio Provinciale

con delibera 25/66401 il 30 giugno 2008

Documento di piano 3.3.1.3 assetto idrogeologico – interventi per la mitigazione della pericolosità idraulica.

Si condividono le pessimistiche previsioni su una efficace mitigazione dei grandi eventi di piena, per la rilevante onerosità degli interventi previsti ed i tempi necessari per la loro attuazione.

Va peraltro osservato che in tema di sicurezza idraulica esiste una serie di disposizioni normative od in via di approvazione, dal Piano per la Sicurezza Idraulica del Medio e Basso Corso , al PAI, alle previsione del piano Strategico ex art.26 L.R.11/4 .Queste normative pur presentando talvolta fra loro macroscopici aspetti di contraddittorietà o di dubbia efficacia prevedono anche interventi attuabili nel breve periodo, tali da consentire la permanenza, spesso obbligata, dei residenti in ambito golenale in condizioni di vita meno disagiata. Nella sostanziale impossibilità, come nel caso della residenzialità diffusa intragolenale a Maserada, di attuare una problematica delocalizzazione anche con i meccanismi incentivanti previsti dalla legge 11/04, potrebbero risultare di grande utlità le proposte formulate dalla G.R. nelle osservazioni al Piano Stralcio per la Sicurezza. Una realistica e meditata riflessione sulle aree a modesta o moderata sommersione garantirebbe il miglioramento delle condizioni di vita degli abitanti senza alcun aumento del gradiente di rischio.

Analoghe considerazioni valgono anche per il PAI di cui alcuni vincoli andrebbero produttivamente rimossi perché non adeguatamente giustificati in rapporto a specifiche realtà locali.

Compito essenziale dell’amministrazione provinciale e dei comuni interessati sembra quello di attivarsi per una sollecita approvazione dei due piani le cui disposizioni saranno pregiudizialmente vincolanti per gli interventi di pianificazione subordinati, quali il progetto intercomunale dei comuni del medio corso del fiume.

Data la peculiarità geomorfologia dell’area delle “Grave”, la complessità e l’interferenza di vari e particolari problemi che la caratterizzano, il grande numero di disposizioni normative spesso divergenti se non addirittura contraddittorie, sembra opportuna una specifica valutazione condivisa dalla totalità dei Comuni interessati e non soltanto da alcuni e l’elaborazione di disposizioni normative omogenee, ma rispettose delle singole e diverse realtà locali.

Documento di piano 3.6.4.2.3 navigabilità dei fiumi.

La navigabilità del Piave nei due soli comuni trevigiani di Zenson e Salgareda dove è teoricamente praticabile previa realizzazione di interventi onerosi, oltre che preliminarmente concertata con i comuni interessati della provincia di Venezia, va attentamente valutata ai fini della sicurezza idraulica .

Le opere previste al 20 del comma 4.4 del Progetto Intercomunale di assetto Urbanistico ambientale del Piave sottoscritto di recente da Provincia e vai Comuni prevede la realizzazione di opere di supporto e manufatti (approdi già oggetto di studio e progettazione conseguita da parte di privati e genio Civile di Treviso) incompatibili con le vigenti disposizioni sulla sicurezza idraulica.

In riferimento al suddetto Piano ci permettiamo di effettuare, come gruppo consiliare lista civica PONTE 2000 del Comune di Ponte di Piave, limitatamente al territorio dello stesso, alcune osservazioni di natura ambientale, con lo scopo di offrire, se possibile, un contributo al piano del quale apprezziamo i contenuti e lo sforzo per la sua stesura.

A) In riferimento alla Tavola 1-1-B Carta dei vincoli e della pianificazione territoriale. Aree soggette a tutela, il corso del torrente Negrisia, ricadente nel territorio di Ponte di Piave e indicato limitatamente allo stesso comune come area SIC, non appare sufficientemente valorizzato come risorsa ambientale, se non in due brevi tratti. A nostro avviso l’intero corso il corso merita una maggiore salvaguardia con prevalente riguardo alle sponde che attualmente versano in grave stato a causa del diserbo e di tagli arborei che con regolarità vengono praticati e che per lunghi tratti hanno drasticamente impoverito il ricco patrimonio di flora e fauna originario.

















Nella stessa tavola l’esistente “orto botanico (oasi delle grave)” (rif. 1), un’area attrezzata di 6000 m^2 tenuta a boschetto, di proprietà del comune di Ponte di Piave e metariconosciuta per il suo elevato valore ambientale, non appare sufficientemente valorizzata come area soggetta a tutela. Si chiede di estendere il vincolo all’area indicata.







B) Nel territorio di Ponte di Piave, in ambito golenale esistono alcuni residui boschivi storicamente indicati come “boschette” (rif. 2) che la coltura intensiva ha via via limitato ma che, nonostante le esigue dimensioni di circa 1000 m^2 ciascuna, mantengono caratteristiche di ricco ecosistema oltre che essere elementi caratteristici del paesaggio.

C) Lungo la statale Postumia, in prossimità dell’ incrocio con il canale Grassaga è presente una piccola area boscata (rif. 3), biotopo ricco dal punto di vista della flora presente e residuo di una bolla di risorgiva, già indicata in antiche carte come il catasto Austriaco e indicata nel vigente PRG comunale. Queste residue realtà del territorio, pur limitate, meritano una adeguata tutela.






***Si allegano le foto relative alle osservazioni A-B-C e alcune foto per segnalare l’attuale situazione di degrado di ampi tratti del fiume Negrisia nell’area SIC in territorio di Ponte di Piave.

Negrisia: stato di grave degrado ambientale delle rive

Gruppo Consiliare Ponte2000

Comune di Ponte di Piave

06 settembre 2008

Al Gazzettino di TREVISO

Risposta all’articolo del 5 settembre

POLIZIA LOCALE E REGOLAMENTO DA RIVEDERE

In tema di Polizia urbana:

Le recenti disposizioni legislative in materia di ordine pubblico e le dirette e maggiori responsabilità decisionali affidate ai sindaci hanno sollecitato l’attenzione del primo cittadino di Ponte di Piave (contro la corsa all’ordinanza –GAZZETTINO del 5 settembre). Nell’incertezza di assumere delicati provvedimenti di dubbia o discutibile legittimità, specie nei confronti di cittadini stranieri verso i quali ha sempre adottato una politica ambigua, il sindaco, dopo aver costantemente ignorato ogni proposta dei consiglieri comunali ed emarginato il ruolo del consiglio, colto da un imprevisto sussulto di democrazia, chiede collaborazione a tutti i consiglieri “nessuno escluso” per la stesura di un nuovo regolamento di polizia urbana. Di fronte al rischio di assumersi scelte rischiose pagando di persona è preferibile rinunciare, per una vota, ad ogni protagonismo e visibilità personale e coinvolgere la responsabilità di tutti. La scarsa consuetudine al confronto democratico non viene scalfita e riemerge però anche in questa occasione. Sede della discussione e delle decisioni conseguenti non sarà infatti, secondo logica, il Consiglio Comunale ma un’apposita commissione dove i pochi componenti prenderanno atto di decisioni già assunte che coinvolgeranno poi, rendendolo corresponsabile l’intero Consiglio.

PONTE2000