05 settembre 2009

SCUOLA ELEMENTARE: FERMI I LAVORI

Quando nel 2006 la Giunta Comunale ha scoperto l’improvvisa ed urgente necessità di ampliare la scuola elementare del capoluogo, Ponte 2000, con interpellanza scritta, suggerì al sindaco di consultare il progettista arch. Davanzo, disponibile a collaborare a titolo non oneroso con l’amministrazione il Sindaco nonci degnò di una risposta e in contrasto con le norme vigenti, affidò il progetto ad un tecnico di fiducia, includendovi la realizzazione di una nuova biblioteca, un auditorium e l’archivio comunale.


L’Autorità Nazionale di Vigilanza sui lavori pubblici ha bocciato le procedure adottate dalla Giunta e denunciato il conseguente danno erariale alla Corte dei Conti. L’attuale progetto è pertanto illegittimo perché privo delle necessarie autorizzazioni. Abbiamo ripetutamente richiesto al Sindaco, specie dopo le restrizioni previste dal decreto Gelmini, di procedere al solo ampliamento della scuola acquistando lo scolasticato dei Padri Giuseppini, a sostanziale parità di costi, per realizzare biblioteca, auditorium e archivio. Ancora nessuna risposta questa richiesta ampliamente condivisa dai cittadini.
Il Sindaco ha dato inizio ai lavori contestati poco prima delle elezioni, perché, convinto di per dere, voleva lasciare la castagna bollente nelle mani dei nuovi amministratori. Un affido evidentemente incauto per l’esecuzione dell’opera ha causato ritardi, contestazioni fino alla denuncia allo SPISAL da parte degli stessi lavoratori ed alla attuale chiusura del cantiere. La nuova proposta di Ponte2000, data l’eseguità del fabbricato,è quella di completare ed utilizzare lo stralcio già in atto per la sola costruzione delle aule necessarie, trasferendo la collocazione di biblioteca, auditorium ed archivio nello scolasticato dei Giuseppini il cui acquisto è già in programma. I vantaggi sono del tutto evidenti: si sanerebbe una pericolosa ed esosa situazione di illegittimità; si limiterebbero i pesanti danni economici legati a scelte sbagliate, si ridurrebbe l’impatto visivo eliminando il tetto a “moschea” previsto in progetto; si darebbe infine un senso ed una giustificazione all’acquisizione dello scolasticato.
Rifiutare questa razionale “via di uscita” darebbe puntuale conferma al giudizio ormai prevalente nell’opinione pubblica, che il vero obiettivo di tutta questa operazione è l’edificazione di una nuova biblioteca in cui trasferire quella già esistente in Casa Parise destinata ad allocare il Centro degli Scrittori Veneti, nell’ambito di un progetto complessivo di tipo cultural-imprenditoriale sul quale, insistiamo ancora una volta, va fatta la necessaria chiarezza.
“ movimento di iniziativa civica”
PONTE2000