04 novembre 2009

"...un mazzo di fiori e qualche lumino..."


L'articolo del 31-10 in cronaca di Ponte di Piave "Roma taglia i crisantemi ai caduti" appare del tutto condivisibile laddove sottolinea la colpevole inerzia del governo che non eroga i fondi necessari alla doverosa manutenzione dei sacrari che custodiscono le salme di migliaia di caduti nel primo conflitto mondiale.
L'esigenza di una degna attenzione alla memoria di questi soldati morti per difendere i confini della Patria, è particolarmente avvertita nelle terre del Piave, luoghi delle più cruente e decisive battaglie, ricordati nelle solenni celebrazioni del 4 novembre nel monumento ossario di Fagarè. Quello che sorprende è l'indignazione espressa dall'assessore alla cultura di Ponte di Piave, che, nel fervore della protesta, dimentica il ventaglio di bandiere tricolori issate per onorare i caduti sul ponte del fiume sacro lasciate marcire da oltre un anno nella più desolante incuria ed abbandono. Ancor più sorprendente appare la generosa disponibilità " a ricavare un piccolo capitolo di bilancio per acquistare almeno un mazzo di fiori e qualche lumino per abbellire il monumento di Fagarè in occasione del 2 e 4 novembre" .
Questa insignificante offerta apparirebbe meno sgradevole ed offensiva per la memoria dei caduti se adeguatamente sostanziata da una dignitosa ( e doverosa) parte dei fondi pubblici sperperati dalla Giunta Comunale in manifestazioni di dubbio interesse per la comunità

07 ottobre 2009

.....e io pago


Ampliamento Scuola Elementare
..... Di male in peggio......

La costruzione del "cosiddetto" ampliamento della Scuola Elementare, scelto dalla Giunta in alternativa all'acquisto dei Padri Giuseppini, sta alimentando lo sperpero di denaro pubblico.
Sottolineiamo ancora una volta, che il Sindaco si ostina a realizzare un'opera già bocciata dall'Autorità di Vigilanza sui lavori pubblici, per contravvenzione alla normativa Comunitaria e Nazionale e già denunciata alla Corte dei Conti per il conseguente danno erariale.

L'esecuzione dei lavori è stata affidata, frettolosamente e senza la preventiva e doverosa verifica di affidabilità per esigenze elettorali, ad un consorzio estemporaneo di imprese.

Lo stralcio fin qui edificato risulta essere in palese contravvenzione con le normative per l'esecuzione di opere in cemento armato; le disposizioni di sicurezza del cantiere; le specifiche direttive per l'edificabilità in zona sismica e senza una costante presenza dei responsabili del cantiere. L'interruzione prolungata dei lavori senza le necessarie misure di protezione dei manufatti in calcestruzzo con il loro conseguente deterioramento.
Questi rilievi critici risultano espressi dagli stessi operai del cantiere, dai privati cittadini e da tecnici estranei alla amministrazione Comunale ed appaiono ancora più preoccupanti trattandosi di una scuola.

Abbiamo proposto al Sindaco, per contenere ulteriori ed inutili sprechi di risorse pubbliche, di limitare le dimensioni del progetto completando l'esecuzione delle sole aule scolastiche trasferendo le risorse disponibili all'acquisto dei Giuseppini, senza ottenere il minimo riscontro. Il Sindaco sembra invece intenzionato a far proseguire il lavoro ad un'altra ditta, che, considerata l'inaffidabilità delle opere fin qui eseguite dovrà probabilmente riprendere tutto il lavoro dall'inizio.
Riteniamo doveroso, da parte del Sindaco, motivare e giustificare questa scelta, magari nel corso di un incontro pubblico, ma non ci illudiamo.
Invitando i cittadini a prendere coscienza del cattivo uso che viene fatto dei loro soldi, assicuriamo una assidua vigilanza, perché gli sperperi denunciati vengano sanati dai responsabili e non dall'intera comunità.

Ponte2000


05 settembre 2009

SCUOLA ELEMENTARE: FERMI I LAVORI

Quando nel 2006 la Giunta Comunale ha scoperto l’improvvisa ed urgente necessità di ampliare la scuola elementare del capoluogo, Ponte 2000, con interpellanza scritta, suggerì al sindaco di consultare il progettista arch. Davanzo, disponibile a collaborare a titolo non oneroso con l’amministrazione il Sindaco nonci degnò di una risposta e in contrasto con le norme vigenti, affidò il progetto ad un tecnico di fiducia, includendovi la realizzazione di una nuova biblioteca, un auditorium e l’archivio comunale.


L’Autorità Nazionale di Vigilanza sui lavori pubblici ha bocciato le procedure adottate dalla Giunta e denunciato il conseguente danno erariale alla Corte dei Conti. L’attuale progetto è pertanto illegittimo perché privo delle necessarie autorizzazioni. Abbiamo ripetutamente richiesto al Sindaco, specie dopo le restrizioni previste dal decreto Gelmini, di procedere al solo ampliamento della scuola acquistando lo scolasticato dei Padri Giuseppini, a sostanziale parità di costi, per realizzare biblioteca, auditorium e archivio. Ancora nessuna risposta questa richiesta ampliamente condivisa dai cittadini.
Il Sindaco ha dato inizio ai lavori contestati poco prima delle elezioni, perché, convinto di per dere, voleva lasciare la castagna bollente nelle mani dei nuovi amministratori. Un affido evidentemente incauto per l’esecuzione dell’opera ha causato ritardi, contestazioni fino alla denuncia allo SPISAL da parte degli stessi lavoratori ed alla attuale chiusura del cantiere. La nuova proposta di Ponte2000, data l’eseguità del fabbricato,è quella di completare ed utilizzare lo stralcio già in atto per la sola costruzione delle aule necessarie, trasferendo la collocazione di biblioteca, auditorium ed archivio nello scolasticato dei Giuseppini il cui acquisto è già in programma. I vantaggi sono del tutto evidenti: si sanerebbe una pericolosa ed esosa situazione di illegittimità; si limiterebbero i pesanti danni economici legati a scelte sbagliate, si ridurrebbe l’impatto visivo eliminando il tetto a “moschea” previsto in progetto; si darebbe infine un senso ed una giustificazione all’acquisizione dello scolasticato.
Rifiutare questa razionale “via di uscita” darebbe puntuale conferma al giudizio ormai prevalente nell’opinione pubblica, che il vero obiettivo di tutta questa operazione è l’edificazione di una nuova biblioteca in cui trasferire quella già esistente in Casa Parise destinata ad allocare il Centro degli Scrittori Veneti, nell’ambito di un progetto complessivo di tipo cultural-imprenditoriale sul quale, insistiamo ancora una volta, va fatta la necessaria chiarezza.
“ movimento di iniziativa civica”
PONTE2000

27 luglio 2009

QUALE BIBLIOTECA PER PONTE DI PIAVE ?

“Il diavolo insegna a far le pentole …. ma non i coperchi”

Fin dal 2006, quando la giunta ha scoperto l’improvvisa necessità di ampliare le scuole elementari, abbiamo ripetutamente segnalato ai cittadini che il vero obiettivo non era la edificazione di nuove aule previste per gli anni futuri, quanto la costruzione di una “aula magna - sala conferenze” e di una nuova biblioteca comunale, in luogo di quella già esistente nella vicina Casa Parise. Ricordiamo in proposito le dichiarazioni a verbale del Consiglio Comunale, di un insegnante, autorevole rappresentante della maggioranza, che sottolineava la scarsa utilità dell’aula magna, mai richiesta od almeno concertata con la scuola. Pur rilevando che andavano affrontate altre priorità, quale la realizzazione dell’asilo nido già in fase di progettazione e parzialmente finanziato, abbiamo più volte sollecitato la soluzione più logica del problema, condiviso dalla grande maggioranza dei cittadini, e cioè l’acquisto dello scolasticato dei Padri Giuseppini per una somma pressoché equivalente, quale sede ideale per la sala riunioni e la nuova biblioteca, guadagnando inoltre, ai fini pubblici l’ampio parco annesso. Zanchetta ha sempre rifiutato ogni confronto ed iniziato i lavori prima delle elezioni.

Dalla Tribuna del 18 luglio apprendiamo che Zanchetta “vuole” i Giuseppini attraverso un procedimento di esproprio di problematica attuazione per allocarvi parte degli uffici comunali e costruire una “grande sala consiliare” ed un’altra biblioteca che costituirebbero l’esatto doppione di quelle già in costruzione.

Chiediamo al Sindaco preoccupato (a parole!) delle difficoltà economiche del comune, come giustifica questo incredibile gravissimo sperpero di risorse pubbliche.

PONTE2000

TRUCCHI, LEASING &...BOOMERANG

Ponte di Piave e il Patto di Stabilità

Abbiamo letto con sorpresa nel Gazzettino del 17 ultimo scorso che il Sindaco Zanchetta ha sollecitato il Prefetto a promuovere un incontro fra i Sindaci ed i Parlamentari della Provincia sulla possibile revisione del patto di stabilità che limita pesantemente le possibilità di spesa dei comuni.

Il contributo di Zanchetta all’iniziativa potrebbe essere utile soprattutto per suggerire cosa non fare , sulla base dell’esperienza, per affrontare correttamente il problema.

  • Per cercare di eludere il patto di stabilità Zanchetta ha infatti diviso in due parti il progetto della nuova biblioteca vicino alle scuole elementari, violando le normative nazionali e comunitarie e incorrendo nella sanzione dell’Autorità di Vigilanza sui lavori pubblici ed il conseguente deferimento per danno erariale alla Corte dei Conti.
  • Sempre per eludere il Patto di Stabilità ha progettato il nuovo palazzetto dello sport del costo di oltre tre milioni di euro oltre al valore imprecisato del terreno pubblico, in pieno centro urbano, mediante “Leasing“. Il procedimento,anche se formalmente legittimo, non eviterà ai contribuenti di Ponte di Piave il pagamento di un’opera rilevante, mentre il Sindaco protesta per la mancanza di fondi per far fronte alla corrente amministrazione del comune.

E’ bene che i comuni invitati sappiano come questi interventi costituiscono dei veri boomerang per le loro già scarse risorse finanziarie.

Ponte2000

17 luglio 2009

PROMESSE ..&...SCELTE AMMINISTRATIVE

E’ passato soltanto un mese dalle elezioni e già si manifestano clamorose smentite alle promesse elettorali di buona amministrazione Zanchetta.

La Casa di Riposo, con una lievitazione di spesa di oltre 7 milioni di €, anziché i due inizialmente previsti, senza aver mai richiesto alcun contributo Regionale è stata affidata dopo oltre cinque anni di inutile ed onerosa attesa, all’attuale gestore per un periodo di trenta anni contro i dieci ipotizzati.Questa pesante ipoteca condizionerà le possibili diverse iniziative di ben sei future amministrazioni.

Il complesso della Casa di Riposo Comunale

Nella sede distretto sanitario (ereditata dalle precedenti amministrazioni) è stato trasferito l’Ufficio SAVNO, ente per la raccolta dei rifiuti, creando disagio agli utenti del servizio sanitario ed interferenza nella erogazione dell’assistenza.

L’ambulatorio comunale di Levada attivato dalla Giunta di Ponte2000, dopo la mancata presenza di un medico, è stato posto in vendita chiudendo definitivamente questo importante servizio sopratutto per le persone anziane ed in condizioni di disagio.

Se il buon giorno si vede dal mattino, sono da temere altre spiacevoli sorprese, mascherate dalle false promesse prima del voto.

Ponte2000


02 luglio 2009

DOPO LE ELEZIONI - PROSPETTIVE


DOPO LE ELEZIONI A PONTE DI PIAVE
QUALI PROSPETTIVE PER IL COMUNE ?

Chi riteneva irripetibile la sconfitta elettorale del centro-destra che nella precedente consultazione elettorale aveva regalato il Comune alla sinistra, nonostante una maggioranza del 70%, è stato puntualmente smentito. Anche questa volta invece lo schieramento di destra, espressione del 78% dei votanti, si è superato in genialità e fantasia per perdere, presentandosi apparentemente unito e non suddiviso in più liste come nel 2003.
Una oggettiva analisi di questa sorprendente conclusione riconduce ad alcune precise responsabilità così ripartite fra i vari protagonisti:

  • * La Lega ha imposto e difeso ad oltranza un candidato palesemente non gradito da un alto numero di elettori, anche fedeli o vicini al movimento; ha imbarcato nelle proprie file, soltanto all'ultimo momento, quella componente del PdL erede della vecchia Dc, poi tardivamente accusata di tradimento, escludendo di fatto le candidature leali ed i voti sicuri di Ponte 2000.
  • * Il PdL lacerato da diatribe interne fra le sue tre componenti, ha insistito troppo a lungo su una candidatura anacronisticamente rivolta al passato ed ha confermato il suo, mai sopito, dissenso dalla Lega boicottandone apertamente le iniziative, gia condivise, nella fase decisiva della campagna elettorale. L'unica decisione assunta unitariamente da Lega, PdL ( ed UDC) e stata la rinuncia a presentare un candidato d'area conosciuto ed affidabile, senza tessera di partito e disposto a limitare il proprio impegno professionale in caso di elezione, un candidato che, alla luce della conta finale dei voti, avrebbe avuto non poche probabilità di successo.
  • * Sul fronte opposto la Sinistra ha intensificato la propaganda ininterrottamente attuata dall'inizio della legislatura fin oltre la soglia dei seggi elettorali, lucrando sulle molteplici iniziative di gruppi ed associazioni particolarmente attivi nel nostro comune e con il discreto ma importante supporto delle Parrocchie, di alcune componenti della Scuola tradizionalmente "schierate" e di una parte, ben nota, della stampa locale.

Il combinato disposto di questi fattori ha determinato la riconferma, sia pure per un numero esiguo di voti, della amministrazione uscente con le seguenti conseguenze:

- I principali e noti problemi del paese, dal rischio del Piave, alla circonvallazione, alla casa di riposo, ai Giuseppini, all'asilo nido, al futuro assetto urbanistico del territorio, aggravati da una progressiva riduzione delle risorse finanziarie, restano tutti insoluti, anche se mascherati da una accorta regia di manifestazione di facciata, a conferma della persistente incapacità da parte della Giunta riconfermata di elaborare una progettualità adeguata alle esigenze primarie del Comune.
- Sui banchi della minoranza siederanno i rappresentanti delle stesse forze politiche, che, nella precedente tornata hanno brillato per la loro inerzia e la connivenza su molte discutibili e talora illegittime decisione della Giunta, lasciando quasi interamente l'onere dell'opposizione e del controllo democratico alla lista civica Ponte 2000, ora non più presente in Consiglio.

In questa realistica e non confortante previsione, l'unica speranza è che i cittadini di Ponte di Piave, protagonisti e non sudditi di amministratori a cui hanno conferito deleghe fiduciarie clamorosamente tradite, avvertano la necessità di riappropriarsi del loro potere di indirizzo econtrollo sulle decisioni politiche che li riguardano; singolarmente o attraverso le associazioni od organizzazioni di categoria che, a vario titolo li rappresentano; promuovendo un movimento di opinione autenticamente civico, in grado di orientare correttamente le scelte della politica e non di subirne le imposizioni, nel rispetto delle regole elementari della democrazia.
PONTE 2000

05 giugno 2009

GALAN , PARISE, ...e gli APOSTOLI


Tribuna e Gazzettino del 2 Giugno riportano un perentorio quanto ingiustificato ammonimento attribuito al Governatore Galan, ad evitare presunte speculazioni a carico dello scrittore Parise nella campagna elettorale in corso a Ponte di Piave.

Per doverosa chiarezza ed onestà, va sottolineato che: è del tutto falso che qualcuno abbia mai “infangato” la memoria dello scrittore e meschinamente fuorviante il tentativo di far passare gli avversari politici per nemici della cultura.

La Regione Veneto ha stanziato nel quinquennio oltre 100.000 Euro per onorare la memoria dello scrittore. Nessuna obiezione di principio è mai stata avanzata, anche se tutte le manifestazioni, tranne una mostra fotografica, si sono svolte fuori dal Comune con una percezione irrilevante della loro maggiore o minore valenza culturale da parte della popolazione, diretta beneficiaria del lascito Parise.

La corretta e doverosa denuncia di sprechi di risorse pubbliche non è rivolta a nessuna attività culturale, quanto alla speculazione a fini diversi, alcuni tutt’ora non ben chiariti, perseguiti nel nome dello scrittore vicentino. Alcuni esempi: il trasferimento della esistente biblioteca comunale da Casa Parise, considerato prioritario rispetto ad altri ben più necessari interventi, non è avvenuto, secondo elementare buon senso e universale auspicio della comunità, nello scolasticato dei padri Giuseppini sede elettivamente idonea, ma in una nuova edificazione di pari costo più vicina a Casa Parise, progettata, tra l’altro, in contrasto con le normative comunitarie e pertanto censurata dalla Autorità di Vigilanza sui Lavori Pubblici con rinvio alla Corte dei Conti. Il danno indotto per il comune supera i 2 milioni di Euro. L’Iniziativa del Sindaco di Ponte di costruire un porticciolo turistico in prossimità della “casetta” di Parise a Salgareda con un prelievo di 300.000 Euro dall’esiguo fondo del Genio Civile per la sicurezza del fiume è assolutamente inaccettabile perché sottrae risorse destinate alla salvaguardia di persone e cose dal rischio idro-geologico.

Il Sindaco si è sempre sottratto al confronto pubblico ripetutamente da noi sollecitato su questi temi.

Gradiremmo conoscere, in proposito il giudizio del Governatore Galan e quella dei “fedelissimi amici diventati apostoli sinceri e raffinati del grande scrittore” da Lui citati nell’articolo.

Ponte 2000

21 maggio 2009

un debito pubblico di 1800 € /abitante

Ponte2000

Alla scadenza del mandato amministrativo il Sindaco uscente ha diffuso un pieghevole che illustra
le attività svolte
dalla amministrazione.

PONTE2000 , forza di opposizione, esprime le seguenti osservazioni frutto di
un attento e costante controllo
svolto nell’arco
di 5 anni.



OSSERVAZIONI AL BILANCIO

Nella minuziosa elencazione delle attività svolte nel settore dei servizi sociali, scolastici, cooperazione con varie istituzioni, enti ed associazioni, va precisato che si tratta di compiti e funzioni previste ed attuate, talora obbligatoriamente, per legge o regolamenti oppure riconducibile quasi interamente ad iniziative già in atto ereditate dalla precedenti amministrazioni.
Ugualmente tutta la serie di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili di proprietà comunale o relativi alla viabilità ed a tutti gli altri servizi pubblici compresa la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, viene attuata in continuità con programmi poliennali correnti e fanno parte dell’ordinaria amministrazione di ogni comune.
## I BUCHI NERI ##

* Sono rimasti tutti insoluti, anzi aggravati, gli storici problemi di fondo della nostra comunità.
* La mancata realizzazione della circonvallazione al centro urbano, già avviata, e destinata a continuare, se dovesse essere riconfermata l’attuale giunta.
* Il crollo della vigilanza attiva e continua sulle norme di sicurezza idrogeologica del Piave con rischi incalcolabili per il paese. Il sostanziale via libera alle speculazioni delle pericolose estrazioni di ghiaia.
* La mancata acquisizione dello scolasticato dei P. Giuseppini, dove, a sostanziale parità di costi, si avrebbe dovuto trasferire l’attuale biblioteca comunale, invece di costruirne una nuova ed inutile sacrificando l’area boscata adiacente alla scuola elementare.
* L’eterno dilemma, sempre irrisolto del destino del cinema Luxor.


## OPERE E LAVORI PUBBLICI GIA’ AVVIATI E SOSPESI ##

* La ristrutturazione della Casa di Riposo già iniziata dalla precedente amministrazione è stata bloccata per cinque anni, con una lievitazione di spese da due a 7.000.000 di €, la concessione allo stesso gestore per 30 anni anziché per 10 iniziali più la mancata richiesta di contributi regionali.
* La rinuncia alla costruzione dell’asilo nido, già avviata dalla precedente amministrazione, ed ai contributi regionali già concessi, perchè considerata opera non prioritaria.
* La mancata soluzione del problema del campo di baseball
* Il blocco dell’impianto irriguo di via Baradello a lavori già cantierabili.
* La chiusura dell’ambulatorio medico di Levada.


## DOVE SI E’ SPESO TROPPO O……TROPPO POCO ##

IL “ BUSINESS” PARISE
Il doveroso ricordo dello scrittore, si è trasformato in un colossale affare con impiego esagerato ed ingiustificabile di risorse pubbliche.
Calcolando per difetto, ricordiamo: 30.000 € per il restauro della casa; oltre 100.000 € per una serie ininterrotta di commemorazioni e celebrazioni culturali-mondane, il contributo di 300.000 € dirottati dal fondo per la sicurezza del Piave per realizzare un porticciolo presso la casetta Parise (in via Gonfo a Salgareda !) . La parte di spesa inutile di oltre 2.500.000 € per la citata nuova biblioteca. Poiché il ritorno di immagine del Comune è stato di scarso rilievo è necessario identificare i promotori ed i beneficiari di questo inammissibile sperpero.

LA SICUREZZA
Non è stato predisposto nessun piano organico di prevenzione attiva per la sicurezza, affidata alla sola promessa di installazione di alcune telecamere nel centro urbano.
In compenso si è consentito lo sviluppo, in via Argine, del maggior campo nomadi della Provincia.

## LA PARTECIPAZIONE ##

Dal programma elettorale del Sindaco:
“… massima trasparenza e correttezza nell’affidamento degli appalti…..”

* Il primo progetto (c.d.“ Moschea”) della costruzione in atto sull’ex area verde vicino alle scuole è stato bocciato dall’Autorità di Vigilanza sui Lavori Pubblici perché l’appalto è stato assegnato “in manifesta violazione della normativa comunitaria” e con il “ principio generale della buona amministrazione ” Il progetto attuale è illegittimo perché privo della necessaria approvazione del Consiglio Comunale.

* La progettazione dei lavori in corso nel Piazzale all’Angelo è stata avviata senza la preventiva concertazione con tutti i privati cittadini interessati decisi a chiedere al Sindaco il risarcimento dei danni.


La distruzione del parco pubblico più esteso del paese: ……..una sensibilità ambientale solo di parole ma non nei fatti.


Sempre dal programma elettorale del Sindaco:

“…..massima trasparenza sulle scelte dell’Amministrazione..”
“….dialogo costante con i cittadini..”
“….la programmazione delle opere pubbliche non potrà essere che il risultato di un’ampia partecipazione e concertazione con i cittadini…”

* Sulla costruzione del futuro Palazzetto dello sport del costo di 3.000.000 di €, i cittadini sono stati informati a progetto ultimato e a lavori già appaltati.
* Sul PAT (Piano i assetto Territoriale) programma che vincola le linee di sviluppo urbanistico del paese per i prossimi dieci anni, è mancata quasi del tutto la partecipazione attiva della popolazione prevista per legge.
* Sul progetto “Città Sane” che dovrebbe coinvolgere fin dall’inizio l’intera Comunità sono state consultate soltanto 97 persone!


Quale credibilità
può avere un canditato Sindaco
che ha dimostrato di non sapere mantenere gli impegni assunti con i Cittadini?

Quale affidabilità
si può attribuire ad una Giunta
che lascia in eredità ad ogni abitante
un debito pubblico
di 1.800 € ?

10 maggio 2009

perchè ci dissociamo

PERCHE' CI DISSOCIAMO


Dopo 4 legislature, di cui due condotte alla guida del Comune la Lista Civica Ponte 2000 non compare fra le formazioni in competizione nelle prossime elezioni.


Riteniamo doveroso spiegarne la ragione:


Dopo aver sostenuto quasi da sola il ruolo di opposizione nell'ultima legislatura, Ponte 2000 ha lanciato l’appello a formare una unica lista fra tutte le forze di opposizione presenti in Comune per fermare la disastrosa gestione della Giunta Zanchetta.

Dopo alcuni incontri dove era emersa soltanto la netta preclusione della Lega Nord per i1 possibile candidato Redigolo e del PdL nei confronti del leghista Lorenzon, Ponte 2000 aveva proposto, in assenza di altre possibili candidature espresse dai partiti, il nominativo di un noto professionista indipendente resosi disponibile anche a limitare le proprie attività di lavoro per renderlo compatibile con l'importanza dell'incarico.

La proposta è stata subito scartata da entrambe le parti in conflitto nel timore condiviso di compromettere il monopolio partitocratrico oggi vigente a tutti i livelli della vita politica; tuttavia la costruzione del fronte unitario ha ottenuto risultati positivi con l’adesione della Lega Nord, una importante componente del PdL, Ponte 2000 ed un ampio schieramento di forze di destra e semplici cittadini che assieme, conferivano una significativa rappresentatività alla coalizione.

Non ha partecipato all'intesa la corrente del PdL storicamente legata alla vecchia D.C., intenzionata a ripresentarsi all'elettorato con la riesumazione di figure politiche ben note, nel bene e nel male, da oltre trent’anni. Anche con questa scontata defezione sembrava soddisfatta l’esigenza espressa dalla maggioranza dei cittadini di evitare la frammentazione in più liste verificatasi in passato, tanto che si era puntualmente definita una lista politicamente equilibrata ed aperta a possibili marginali aggiustamenti,

Poi, fra la sera del 3 maggio ed il mattino successivo l'inatteso (per gli ingenui ed i non addetti ai lavori!) colpo di scena. L’ala ex D.C. del PdL entrava trionfalmente nella lista con cinque candidati pretesi e concessi dalla Lega, con la conseguente emarginazione degli "esterni" ai parti già inseriti, in primo luogo Ponte 2000.


La nostra lista nata nel lontano 1990 proprio per contrastare gli squallidi giochetti di potere della partitocrazia: i ricatti, la spartizione delle sedie per tessere e non per competenza, i repentini cambi di casacca senza alcun rispetto per le esigenze dei cittadini, non poteva che rinunciare alle briciole lasciate dai nuovi commensali.

Tuttavia nessuno canti vittoria per la nostra esclusione né si illuda di fermarci. Continueremo ancora più motivati a combattere ogni abuso o comportamento contrario al pubblico interesse da parte di chi amministra i soldi di tutti i cittadini.

PONTE 2000

15 aprile 2009

ELEZONI AMMINISTRATIVE 2009: un appello all'unità

Ponte di Piave, 13/4/2009
COMUNICATO STAMPA

In vista delle imminenti scadenze elettorali, la lista civica Ponte 2000 rinnova l’appello, già ripetutamente rivolto alle attuali forze politiche di opposizione presenti in Comune, perchè raggiungano le intese necessarie per la formazione di una lista unica concertata.
Esistono tutte le condizioni necessarie, quali l’appartenenza maggioritaria ad una medesima area politica od almeno le condizioni di compatibilità fra le diverse componenti, per raggiungere un positivo risultato.
Una gran parte della cittadinanza rivolge l’appello a non ripetere l’errore delle precedenti elezioni, quando il prevalere di convenienze personali o di partito sugli interessi generali della comunità, ha consegnato l’amministrazione del paese ad una coalizione minoritaria espressa da meno del 30% dell’elettorato.
I grandi problemi di Ponte di Piave: circonvallazione, difesa dai grandi rischi alluvionali, sicurezza, strategia di sviluppo e difesa delle attività produttive, rimangono tutti aperti e la situazione finanziaria del Comune pesantemente deficitaria.
E’ necessario pertanto costituire una vera e solida maggioranza in grado di affrontare con responsabilità ed autorevolezza questi temi obbligati.
Chi non comprende queste evidenti esigenze, si assume pesanti responsabilità nei confronti dell’intera comunità cittadina, che nessun giochetto preelettorale o comodi scaricabarile potrà giustificare.
“Ponte 2000” che non ha referenti politici sovraordinati, ma deve rendere conto del proprio operato solo ai cittadini che la votano, offre ogni possibile contributo di idee ed esperienza e la disponibilità di candidati per ottenere questo scopo, senza porre alcuna riserva o condizionamenti.
Confida nella massima condivisione di questa proposta
PONTE 2000

02 aprile 2009

Piave: necessario un fronte dei Sindaci

PONTE L’ex primo cittadino Marin: «Conflittualità preoccupanti tra cavatori ed enti»
«Estrazione di ghiaia? Un fronte unito»

Giovedì 2 Aprile 2009,
Ponte di Piave
(g.r.) I sindaci del Piave, 26 amministrazioni da Jesolo al Quartier del Piave, devono tornare a fare fronte comune contro i disagi provocati dall’estrazione di ghiaia lungo il letto del fiume. La proposta è dell’ex sindaco di ponte di Piave Gianni Marin.
«La conflittualità tra cavatori di ghiaia ed Enti Locali preoccupati per i rischi conseguenti ad una squilibrata rimozione di inerti, si è riaccesa» dice Marin. «Di fronte alla contestazione per le grandi opere di scavo, quali le ventilate “casse di espansione” nelle grave di Papadopoli di due anni fa e l’ipotesi di apertura di nuove cave in Sinistra Piave, gli “utilizzatori” hanno cambiato strategia. E hanno proposto, con la denominazione “Riordino idraulico e riqualificazione ambientale”, una serie di interventi di limitata portata distribuiti nel corso di cinque anni: in questo periodo il greto del fiume sarà trasformato in un permanente cantiere con intuibili ripercussioni. Questo intervento è peraltro già in fase di sperimentazione da qualche anno sotto il nome di «lavori di somma urgenza, per le difese spondali e la protezione del rischio idraulico».
E questo con la tacita acquiescenza di amministrazioni poco attente alla prioritaria esigenza di altri interventi più necessari ed urgenti. Ponte di Piave, dopo aver ignorato i rischi dei residenti in ambito golenale, in sede di osservazioni al P.a.i., ha limitato il suo interesse per il Piave, negli ultimi anni, alla costruzione di un porticciolo turistico a valle dei ponti ed in territorio di Salgareda, con un impegno di risorse da parte degli uffici periferici della Regione di 300mila euro per consentire un inutile accesso, via fiume, alla “casetta di Parise”; in più ecco una somma di 10mila euro per un percorso di collegamento fra la stessa casetta e l’orto botanico di Negrisia interamente nella zona a massimo rischio. Non sembra però che altre amministrazioni direttamente interessate al progetto siano andate oltre la proposta di un ”Progetto intercomunale di assetto urbanistico ed ambientale dell’area”, la cui coerenza con la normativa è tutta da verificare. E’ necessario che i sindaci del Piave ricostituiscano il vecchio fronte al quale avevano aderito tutti i 26 comuni, dal Quartier del Piave ad Jesolo, rielaborando concrete proposte operative, concertate nel rispetto delle diverse esigenze locali, da proporre nel confronto con gli Enti sovraordinati» conclude Marin.
Gazzettino del 2-4-2009

11 marzo 2009

PIAVE "INDIFESO": osservazioni al piano


Nella foto a sinistra la rettifica di un lungo tratto del Piave con una profonda incisione in alveo.
Nella foto a destra risulta evidente l'attacco delle acque di una modesta morbida, alla riva appena eretta e costruita con materiali inconsistenti (le ghiaie così lavate, pulite...
tornano a riempire la fossa delle estrazioni in alveo poco più a valle...).
L'aumento della velocità, causata dalle rettifiche effettuate lungo il corso del Piave, favorisce queste erosioni anche in presenza di fenomeni modesti di portata.

A quest'altezza, l'alveo centrale del fiume è tuttora oggetto di una vasta estrazione di ghiaie per una lunghezza di centinaia di metri con profondità di qualche metro; uno stralcio presente nel piano in discussione, non ancora approvato.

OSSERVAZIONI DEL GRUPPO CONSILIARE PONTE 2000 SUI LAVORI DI RIORDINO IDRAULICO, OPERE DI DIFESA E RIQUALIFCAZIONE AMBIENTALE SUL FIUME PIAVE

Ex art. 17 L.R. n° 10/99

In premessa va chiaramente sottolineato ed adeguatamente spiegato alla cittadinanza che i “Lavori di Riordino Idraulico e di Riqualificazione Ambientale” previsti, non affrontano i gravi problemi della sicurezza idraulica, che invece, per alcuni non trascurabili aspetti, verranno aggravati.

Con altrettanta chiarezza va evidenziato che il vero scopo dell’intervento è, ancora una volta, l’asportazione di materiale ghiaioso.

Falliti i precedenti tentativi di massicce escavazioni, proposti da Confindustria e lo scorso anno da un privato nelle Grave di Papadopoli, per l’unanime contestazione degli E.E. L.L. interessati e considerata altresì la persistente opposizione all’ apertura di nuove cave da parte di alcuni comuni in Sinistra Piave, i cavatori hanno adottato una strategia alternativa, distribuendo una serie di interventi di limitata portata nel corso di 5 anni contando sulla maggiore disponibilità dei comuni coinvolti

1) La presenza ininterrotta in un quinquennio di opere cantieristiche caratterizzate da un traffico continuo in area itrarginale per facilitare il trasporto di ghiaia dai punti di scavo a quelli di raccolta e smistamento, la previsione di accumuli di ghiaia esposti al dilavamento per conferire maggior pregio ai fini commerciali, il contemporaneo stoccaggio di materiale di risulta, privo di alcun pregio, per la ricostituzione al culmine delle “ ciclopiche opere di difesa” , la macroscopica sperequazione quantitativa fra gli interventi di movimentazione e di asporto di materiale, contrastano con le disposizioni del P.S.S.I.P. e le relative norme di attuazione oltre che con ogni ragionevole garanzia di protezione della biodiversità e di rispetto e valorizzazione delle risorse ambientali, tutelate da puntuali specifiche normative comunitari e nazionali.

2) Sono integralmente condivisibili le osservazioni critiche esposte dal prof. D’Alpaos e dal dott. Trentin. A conferma della necessità di scelte operative scientificamente validate e sostenibili e della inattendibilità di proposte fondate su valutazioni empiriche e non su solide conoscenze ed osservazioni dell’area di intervento, si producono, a titolo puramente esemplificativo alcune immagini relative a precedenti interventi evidentemente non progettati in modo adeguato. Senza addentrarsi su specifici aspetti tecnici e le conseguenti scelte progettuali, sembra opportuno ricordare che va, in via prioritaria, evitato ogni intervento che possa aumentare la velocità del flusso. E’ di comune conoscenza e di sofferta esperienza, che le probabilità di esondazione e rotte arginali, nell’impatto dell’onda di piena contro i ponti ferroviario e della Postumia è tanto maggiore quanto minore è il tempo di corrivazione nel tratto in esame e come ad aggravare il margine di rischio, concorra la mancata rimozione dei grandi ammassi di inerti giacenti a valle dei manufatti.

3) La questione del rischio idraulico non può essere assolutamente sottovalutata, poiché l’area dell’intervento ricomprende i punti di maggiore criticità dell’intero corso del fiume. Appare certo apprezzabile la difesa degli insediamenti e delle colture pregiate intrarginali, non dimenticando però che l’intera zona delle grave è la naturale e fisiologica cassa di espansione del fiume, ma non trascurando, altrettanto doverosamente i livelli di rischio ben maggiori che gravano sull’intera popolazione del capoluogo. La distinzione fra grandi eventi, quale la storica alluvione del 66, per il cui possibile ripetersi siamo tutti rassegnati al peggio e le morbide ricorrenti per le quali sembrano sufficienti, come nel caso in esame, i previsti interventi di regimazione e manutenzione, appare semplicistica ed apodittica. Le eccezionali ed imprevedibili precipitazioni nevose di quest’anno, ad esempio, possono preludere a possibili eventi di piena che, senza raggiungere picchi catastrofici, possono dar luogo a fenomeni sondativi già sfiorati nella recente piena del 2002.

Il tratto arginale sulla sponda sinistra a monte del ponte ferroviario rappresenta il punto di massimo rischio storicamente documentato perché situato a ridosso del centro urbano. Un primo anche se non sufficiente intervento di consolidamento delle difese è stato attuato con il raddoppio dell’ ultimo tratto dell’argine, durante i lavori per La realizzazione del by-pass stradale al centro storico. L’intervento di massiccia deforestazione già in atto nell’area sottostante non contribuisce certo alla mitigazione del rischio.

4) Appare senza dubbio produttiva e, per alcuni aspetti indispensabile, la collaborazione fra pubblico e privato per la realizzazione di opere pubbliche, ma allorché in un Finaçial-Project risultino evidenti aspetti di incertezza sui risultati o di rischio, sembra preferibile che le linee di indirizzo progettuale vengano predisposte o comunque preventivamente concertate con l’ente pubblico per evitare macroscopiche e non certo confortanti divergenze di opinioni, come ne caso in esame.

Nell’ottica di ottimizzazione di risorse congiunte pubblico-private, su iniziativa del Comune di Ponte di Piave , gli Uffici Periferici Regionali della Difesa del Suolo hanno ritenuto di utilizzare 300.000 € del fondo sulla difesa previsto dalla legge n° 183/89 per supportare la realizzazione di due anacronistici porticcioli nei comuni di Salgareda e Zenson di Piave. Sarebbe doveroso, in alternativa , utilizzare tali risorse pubbliche per completare gli interventi di difesa nelle citate aree a maggior rischio.

PONTE 2000

Allegati: N° 4 tavole fotografiche


fine 2006: ricostruzione della riva "Dal Santo" associata a lavori di ricalibratura con escavi per 500 m a monte







fine 2007: le acque velocizzate dalle "rettifiche" a monte, incidono profondamente la riva anche a fronte di morbide di poco conto

marzo 2009: la stessa località è oramai mesa a nudo; la difesa a palafitta ricoperta con limi inconsistenti, mal si addice alle turbinose acque del Piave. All'intradosso della curva si nota il riporto di ghiaie erose dalle rive più a monte, ripristinando la situazione di 2 anni prima.

15 febbraio 2009

" Padri Giuseppini " .....ed elezioni

Il parco e lo scolasticato dei "Padri Giuseppini"

Una barzelletta pre-elettorale: l'esproprio dell'area Padri Giuseppini ... 5 anni dopo:

" Smentisco , con ampia facoltà di prova, le dichiarazioni del Sindaco Zanchetta in ordine al mancato acquisto dello scolasticato dei Padri Giuseppini.
Dopo un'estenuante quanto pretestuosa e reticente serie di rinvii della controparte, ho interrotto ogni trattativa con la direzione dei Giuseppini, quando ho saputo che lo scolasticato era già stato, di fatto, ceduto alla ditta Codognotto. Ho subito avviato contatti preliminari con la ditta Codognotto per valutare l'acquisizione del bene su basi ragionevoli. La trattativa appena iniziata si è interrotta con la fine della legislatura.
Soltanto dopo un anno il Sindaco Zanchetta ha cercato con sconcertante ingenuità di riavviare un accordo con i Giuseppini, ormai praticamente chiuso, cercando di giustificare il proprio insuccesso con una serie di cavilli e ritardi burocratici.
Ricordo, per inciso, il positivo risultato di aver ottenuto la sottoposizione dello scolasticato alla tutela dei beni ambiemtali, garantendola da possibili speculazioni.
Da allora Ponte 2000 ha ripetutamente sollecitato il Sindaco ad acquistare i Giuseppini, l'ultima volta dalle pagine del giornalino del comune, lo scorso dicembre.
Chiedevamo che, invece di distruggere l'area boscata adiacente alla scuola elementare per costruire una nuova biblioteca civica, una sala per riunione e l'archivio comunale, queste strutture venissero allocate nei locali dello scolasticato.
la vasta area verde e gli edifici dell'ex scolasticato

Come sempre il Sindaco ci ha ignorato, pur essendo state quaste nuove costruzioni, bocciate dall'autorità di vigilanza sui lavori pubblici.
Ora improvvisamente, la barzelletta pre elettorale dell'esproprio, impossibile perchè mancano i basilari requisiti della necessità e dell'urgenza.
Ci auguriamo che la prossima amministrazione riprenda con maggior serietà e realismo l'acquisizione del bene.
Per richiamare alla necessaria coerenza chi scarica regolarmente sugli altri le proprie responsabilità, ricordo che Zanchetta, quando era consigliere di minoranza, ha votato a favore di una proposta di modifica del piano regolatore che chiedeva l'edificazione dell'area verde dei Giuseppini."
Gianni Marin
Sullo sfondo l'edificio già dotato di servizi efficienti quali:
biblioteche, mensa, sale riunioni ed ampie sale servite da ascensore.


12 febbraio 2009

20% di IRPEF


Nei giorni di sabato 14 e 21 febbraio i cittadini di Ponte di Piave sono chiamati a sottoscrivere una petizione al governo, perchè lasci il 20% dell'irpef nelle casse comunali. Il Sindaco sottolinea che, contro i 15.486.226 euro
versati allo Stato, il comune riceve contributi statali per soli 792.131 euro pari al 5% del corrisposto.

Concordiamo con l'esigenza di una più equa suddivisione delle risorse finanziarie prodotte dai comuni. Riteniamo però che i comuni debbano esercitare un attento controllo della spesa, specie nell'attuale periodo di crisi economica.

L' amministrazione di Ponte di Piave lascierà a quella che le subentrerà nel prossimo mese di giugno, un debito relativo alle spese sostenute per la casa di riposo, la costruzione del palazzetto dello sport, la nuova biblioteca, l'archivio comunale, la sala convegni, e l'ampliamento della scuola elementare, pari all'intero gettito fiscale annuale.

Ci chiediamo come verranno sostenute le spese correnti e quelle eventuali per sopravvenute ed imprevedibili emergenze.

I soldi pubblici vanno spesi con una programmazione sostenibile e, nel caso delle grandi opere, con il preventivo consenso dei cittadini e non con decisioni assunte dall'alto senza alcuna consultazione pubblica.
PONTE 2000

05 febbraio 2009

RIFIUTI :

a parità di servizio il Cittadino di Ponte di Piave continua a pagare molto di più
4-febbraio-2009

PONTE DI PIAVE: chi dovrebbe andare a casa

In relazione alla scandalosa vicenda Econ e all'inevitabile polemica sulla ricerca delle responsabilità amministrative e politiche, appare sorprendente la categorica affermazione del vicesindaco D.S. De Bianchi di Ponte di Piave "tutti a casa, sia il c.d.a del CIT sia il c.d.a di Savno", che compare in questi giorni sulla stampa, ci associamo su un fatto: che "non debbano sicuramente pagare i contribuenti", pur con qualche timore per le tasche dei nostri concittadini.
Ricordiamo che già nel 2003 i Comuni di Ponte di Piave e Salgareda si erano associati ai Comuni della destra Piave, considerando la qualità del servizio ed i costi offerti dal consorzio TV2 più affidabili ed economici, con il sistema della raccolta differenziata che fin da allora pone i due comuni ai vertici di quelli più "risparmiosi".
L'attuale Amministrazione Zanchetta-De Bianchi , appena insediata ha cambiato il gestore del servizio passando con il CIT-SAVNO e mantenendo però la differenziazione spinta anche se a costi nettamente maggiorati.
Ricordiamo l'appassionata difesa di questa scelta nelle assemblee pubbliche e nella malaugurata ipotesi che i danni conseguenti a questo grave episodio di mala amministrazione ricadessero sulla qualità del servizio e sui costi per gli utenti, chiameremo a rispondere, per il nostro Comune, Sindaco e Vicesindaco per una scelta ingiustificatamente e già fin d'ora più onerosa, come risulta dal confronto dei costi che sostengono gli utenti del comune di Ponte di Piave nei confronti di quelli serviti dal vicino consorzio TV2.

PONTE2000

27 gennaio 2009

PONTE DI PIAVE & POSTUMIA: SERVE UNA MEDIAZONE POLITICA

L’ennesimo rinvio della realizzazione del bypass al centro storico di Ponte di Piave, probabilmente l’ultimo in vista della ormai prossima scadenza elettorale, può sorprendere soltanto gli ingenui.

Si ricorda, ancora una volta, che i lavori erano già stati iniziati dalla precedente amministrazione
con la esecuzione delle opere più importanti e costose (sottopassi ferroviari, spostamento
dell’argine del Piave) nell’ambito di un accordo di programma approvato da tutti gli enti interessati: Regione, Provincia, Comuni, ANAS FF.SS. Genio Civile.

I lavori, interrotti con l’elezione dell’attuale amministrazione si sono definitivamente arenati perché il Sindaco, rinunciando alla delicata mediazione politica, è ricorso ad un confronto polemico
a tutto campo, in primo luogo con Regione e Provincia, attuando una serie di folkloristiche quanto
controproducenti iniziative che hanno peggiorato i rapporti di collaborazione, approfondendo un solco, a danno dei cittadini, che potrà essere colmato soltanto con il cambio di questa Amministrazione.

Interventi recenti sulla Statale Postumia approvati dalla Regione Veneto:
* Variante di Oderzo (dicembre 2008) 310.000 Euro
* Accordo Regione Comune di Gorgo al Monticano 450.000 Euro
* Bretella di Fagarè per alleggerire la Postumia 8.000.000 Euro !!

Silvana Boer Capogruppo Lista Civica PONTE2000

12 gennaio 2009

"Quando l'acqua........" il Piave torna di moda

una difesa dai piedi di sabbia

......un porto sommergibie

chi troppo vuole......
PONTE DI PIAVE
Gli eventi di morbida che in questi giorni hanno interessato la golena del Piave, in particolare
l'alveo nel tratto più a monte di Ponte di Piave devono portare a considerazioni e domande sulla
bontà di scelte che in questo decennio sono state adottate al fine di migliorare la sicurezza idraulica.
Vale la pena di immaginare le influenze che tali scelte potranno comportare in regime critico di
portata, nei riguardi delle aree esterne ai deboli argini posti a protezione dell'abitato di Ponte di
Piave, manufatti che a nostro avviso meriterebbero maggiori attenzioni con controlli più frequenti e
con opportuni rinforzi nei punti a rischio. E' nel prolungare la loro resistenza che si gioca con il
passaggio del picco dell'onda di piena critica. Nessuno sembra prendere seriamente in
considerazione questo fondamentale aspetto della sicurezza.
I siti di escavo delle ghiaie, nel tratto del fiume a monte di Ponte di Piave, sono stati numerosi in
questi anni (almeno 5), generando profondi canaloni che hanno interessato spesso tutta la sezione
dell'alveo, lunghi centinaia di metri e a volte tanto profondi, da rendere visibili le argille del fondo,
sulla base di piani cosiddetti di ricalibratura, il cui scopo dichiarato era quello di migliorare la
sicurezza idraulica in golena, quello reale il prelievo di inerti.
Si è proceduto inoltre a drastiche riduzioni delle alberature in alveo e soprattutto sulle rive.
A fronte delle morbide ordinarie di questi giorni, non sembra però che queste scelte abbiano
prodotto i risultati attesi: anche questa volta, il setaccio delle pile dei ponti ha accumulato
consistenti volumi di alberi sradicati; forse si sono scelti gli alberi sbagliati da tagliare?
A valle del ponte della SS53 è evidente l'enorme tappo che alberature, lasciate tranquillamente a
svilupparsi in altezza per troppo tempo supera oramai la superficie stradale del ponte, su quasi tutta
la sezione d'alveo e per una notevole estensione, ostacolando il deflusso delle acque in caso di
piena. Questo rallentamento di beneficio alle aree del basso corso, risulta invece dannoso per noi a
causa del rallentamento e il conseguente accumulo delle acque alla strozzatura dei ponti.
Il problema cronico del Piave è la mancanza di un piano d'intervento complessivo su tutto il corso
del fiume e la mancanza di attenzione per i singoli punti critici.
L'area dell'alveo, presso l'Orto Botanico si trova ad una quota altimetrica di una decina di metri
superiore rispetto a quella dei ponti della statale 53 e ferroviario. Questo tratto di circa 3 Km risulta
una vera "pista" sulla quale le acque si riversano rapidamente nella sacca di Ponte di Piave. Le aree
dove e avvenuta l'estrazione di inerti favoriscono il richiamo delle acque e le velocizzano con la
conseguenza di consistenti erosioni delle rive subito a monte. Il materiale inerte asportato dalle rive,
va a riempire rapidamente le capienti sacche create dalle estrazioni. I rinforzi puntuali delle aree di
erosione provocano la deviazione del flusso spostando il problema sulla sponda opposta con effetto
ping-pong che richiede continui quanto inutili e costosi interventi peggiorando la situazione
complessiva. Quindi questa è una scelta da rivedere..
In alternativa a seri interventi di difesa del fiume, altre scelte in questi tempi interessano il Piave ad
esempio il porto sul Piave che si intende costruire in quel di Salgareda, manufatto inutile
pubblicizzato e caldeggiato dalla giunta del Sindaco Zanchetta di Ponte di Piave.
I costi preventivati pari a 500.000 Euro, sarebbero sostenuti per 300.000 Euro con denaro pubblico
e il Comune di Ponte di Piave contribuirebbe con un costo non indifferente per le manutenzioni
assicurate dall'amministrazione Zanchetta.

PONTE2000

PROPAGANDA, VETRINE e FINANZE COMUNALI

Nell’editoriale del numero 0 (dicembre 2004) del giornalino “Ponte di Piave informa”, il Sindaco Zanchetta delineava la strategia editoriale affermando che “la pubblicazione non sarà uno strumento di parte attraverso il quale fare propaganda” “non si tratterà di uno strumento appaltato a soggetti esterni” . Proseguiva affermando che “ai gruppi di minoranza (che è bene ripeterlo rappresentano oltre il 70% dei cittadini) sarà riservato ampio spazio per esprimere le loro opinioni. I pochi numeri finora usciti hanno totalmente eluso questa promessa.
Il giornalino è diventato una folkloristica rassegna delle iniziative autonome di gruppi ed associazioni, alla quale si accosta strumentalmente la presenza dell’Amministrazione civica, una vetrina promozionale delle più svariate attività commerciali, imprenditoriali, professionali in uno sfavillio di fasce tricolori ostentate per le più svariate circostanze. Manca invece una realistica informazione sull’attività amministrativa e sull’uso delle finanze comunali. Alle opinioni delle minoranze è riservata una sola facciata su trantacinque disponibili! Esemplare l’ultima uscita. Il Sindaco lamenta (giustamente) la progressiva riduzione dei contributi statali che minacciano la sospensione di servizi pubblici essenziali. Subito dopo, in disinvolta contraddizione con le ristrettezze economiche denunciate, annuncia lavori per ampliamento delle scuole, un auditorium, una nuova biblioteca comunale, un palazzetto dello sport per una spesa di quasi sei milioni di euro e la conseguente perdita dello Scolasticato dei Padri Giuseppini. Tace sulla mostruosa ed inutile dilatazione di spesa (da due a quasi otto milioni di euro) per la casa di riposo e sulla bocciatura dei lavori della scuola, per comportamenti illegittimi, da parte dell’Autorità Nazionale di Vigilanza sui Lavori Pubblici con la conseguente denuncia alla Corte dei Conti.
La Giunta comunale con il Piano di assetto territoriale (PAT) in fase di elaborazione, prevede per Ponte di Piave un futuro “verde”. Si parla di riqualificazione urbana, di collegare la città con il sistema del fiume Piave ed altri corsi d’acqua quali il Negrisia, attraverso percorsi alberati, la formazione di boschetti urbani, ricostruire il rapporto città-campagna con il parco della vite legato alla cantina sociale. Spesso accade che le buone intenzioni siano smentite dai fatti, come confermano alcune recenti iniziative della Giunta: l’area boscata adiacente alla scuola elementare è stata completamente distrutta per costruire la nuova biblioteca e l’auditorium della scuola. L’ampliamento limitato alle sole aule, usato come pretesto, si sarebbe potuto eseguire conservando tutto il verde sacrificato. Nell’area contigua, ora adibita a campo per il baseball, è già stata approvata la costruzione del palazzetto dello sport (in pieno centro urbano!).
Gli alberi di Via De Gasperi sono stati tagliati trasformando il precedente viale in una pista da aeroporto. Stessa fine hanno subito le piante di via Ronche e di Via Terreni. Nelle osservazioni al Piano Territoriale Provinciale il Sindaco ha proposto di limitare a due soli brevi tratti la conservazione della caratteristica flora riparia del Negrisia, invece di conservarla integralmente, come proposto da Ponte 2000.
La ricca vegetazione arborea nelle grave del Piave è stata indiscriminatamente abbattuta, in contrasto con la deforestazione selettiva prevista dal piano per la sicurezza del fiume. Infine, in sede di rilascio di concessione edilizia per nuove fabbriche in zona industriale, il Sindaco ha monetizzato un’area destinata a verde pubblico secondario di 43.000 mq.che rischia così di essere urbanizzata.
Il progetto del Piano Territoriale, costato finora euro 116.000, sarà approvato alla scadenza ormai prossima del mandato e vincolerà le future amministrazioni per una durata minima di dieci anni
PONTE 2000 7/1/2009