13 dicembre 2008

Ponte di Piave "QUALE "CITTA' VERDE" : un bilancio in rosso

Nel PAT di Ponte di Pave si parla di una "citta vede" ch promette "viali alberati e direttrici....quale?

ecco quello che ha prodotto in questi 5 anni l'amministrazione Zanchetta :

Via Perinotto: sono stati elminati tutti i pini marittimi ratteristici del lungo viale senza sostituirli con alberaturae più idonee, piuttosto si ètrasformato il caratteristico viale in una pista di atteraggio tipo aeroportuale con la completa cementificazione delle aiule : un risparmio per le casse comunali ma una impressione di ipoverimento per un paese ...

Parco presso le scuole elementari del capoluogo: era l'area più importante di Ponte di Piave per la consistenza del verde pubblico oggi completamente eliminato. Non si è pensato di adottare scelte progettuali rispettose dell'esistente. Sarà sostitita con un costoso edificio che costerà ai cittadini di Ponte, molto di più del valore per l'acquisto dello scolasticato dei Giuseppini, vasta area molto ricca di verde, con edificio già dotato di molti servizi efficenti come biblioteca sale ecc..

Monetizzazione dell'area presso viale Europa: con molta leggerezza si è barattato il verde pubblico previsto...

Fiume Negrisia: non bastano i contributi ai libretti che riguardano il fiume; si è assistito in questi anni ad un reale impoverimento e degrado della biodiversità delle rive permettendo tagli indiscriminati delle alberature e poco rispetto delle sponde con pesanti azioni di diserbo. Nessun intervento concreto alla valorizazione dei tratti SIC ricadenti nel territorio comunale, nè proposte nel piano provinciale PTRC e nel nel piano intercomunale da parte dell' amministrazione Zanchetta, un regolameto rurale che non evidenzia le tutele necessarie all'importante corso.

Diradamento delle alberature nei pressi dell'alveo del Piave ....

Le poche e uniche alberature piantumate a Ponte di Piave in 5 anni di amministrazione Zanchetta .

Articolo per il giornalino dicembre 2008

“L’AMPLIAMENTO DELLA SCUOLA: GIUSEPPINI ADDIO!”

La Direzione Generale dell’Autorità di Vigilanza sui lavori Pubblici, ente nazionale che controlla la regolarità degli appalti, con deliberazione n. 41 del 24 settembre ha severamente censurato le procedure adottate dall’Amministrazione Comunale di Ponte di Piave per l’incarico di progettazione relativo all’ampliamento delle scuole elementari del Capoluogo.

Il testo della deliberazione ravvisa da parte della Giunta una manifesta violazione delle norme comunitarie”, “la violazione del generale principio della buona amministrazione”,”un comportamento censurabile sia perché non rispettoso delle normative, sia perché ha provocato un aggravio di costi”.

Per quest’ultimo motivo l’Autorità ha disposto l’invio degli atti alla Procura della Corte dei Conti “per quanto di competenza”, in particolare per la spesa inutile di un progetto da 39.780 euro poi abbandonato.

Incurante della censura, la Giunta ha iniziato i lavori eliminando il parco giochi alberato adiacente alla scuola, principale polmone di verde pubblico nel centro urbano.

Questo colpo di mano a pochi mesi dalla scadenza elettorale pone inevitabili e pesanti interrogativi. E’ proprio necessario ed urgente un ampliamento della scuola del costo di euro 2.550.000 in previsione dei tagli e delle riduzioni prospettati dalla nuova legislazione scolastica o non si impone invece una pausa di riflessione e la valutazione di possibili modifiche? Si è calcolato che le previsioni di aumento degli alunni sono legate esclusivamente all’incerto incremento dei cittadini extracomunitari? Sono veramente di importanza preminente una nuova biblioteca, l’archivio, l’aula magna, rispetto ad altre reali esigenze quali la ristrutturazione degli edifici scolastici esistenti o la costruzione di un asilo nido? Si è considerato che il costo dei lavori contribuiranno, in modo determinante, a superare i limiti posti dal patto di stabilità, con la conseguenza che la futura amministrazione comunale sarà penalizzata da una riduzione dei già insufficienti contributi statali e gravata da vincoli e limiti di spesa?

La mancata risposta a questi interrogativi dà la conferma che il “cosiddetto ampliamento della scuola” è il pretesto, ben noto, di mascherare altri interessi, in primo luogo la costruzione di una nuova biblioteca comunale, spostando quella esistente presso Casa Parise, per dar luogo ad un Centro di Scrittori Veneti, nell’ambito del “business”, non solo culturale, creato attorno allo scrittore.

Da oltre due anni, Ponte 2000, oltre a denunciare sistematicamente le violazioni di legge della Giunta, ha proposto con insistenza di contenere nei limiti necessari le reali esigenze della scuola, acquistando, a sostanziale parità di costi, lo scolasticato dei Padri Giuseppini, auspicato da tutta la cittadinanza, per ospitare oltre alla biblioteca, archivio, sala conferenze, tutte le altre molteplici attività socioculturali del paese all’interno di un confortevole parco pubblico.

Tutti gli appelli sono rimasti inascoltati, compreso quello, più volte ripetuto, di indire una consultazione pubblica, come promesso dal Sindaco nel suo programma elettorale.

In conclusione i cittadini troveranno quest’anno nel pacco di Natale: la duplicazione di una biblioteca già esistente, un ampliamento della scuola non calibrato nelle sue reali esigenze, la perdita di un’area alberata in centro urbano ed il pressoché inevitabile addio alla futura speranza di acquistare lo scolasticato dei Giuseppini per lo storno dei fondi disponibili.

Buone Feste a tutti!

PONTE 2000