02 gennaio 2005

rassegna stampa 2005

Il Difensore Civico striglia il sindaco

Il funzionario regionale invita Zanchetta a «sanare l'illegittimità provvedendo a rispondere»

Ponte di Piave. II Difensore Civico regionale bacchetta il sindaco Roberto Zanchetta sulla questione delle interpellanze non discusse in consiglio comunale. Come si ricorderà, nel corso dell'ultima assemblea ad aprile, il primo cittadino di Ponte di Piave aveva deciso di non inserire all'ordine del giorno le due interrogazioni presentate dal gruppo di minoranza Ponte 2000 (una inerente i gatti di Ulderico Bernardi, (altra il bullismo nei pullman della scuola), perché queste erano state presentate prima alla stampa e solo il giorno seguente erano state depositate e protocollate in Municipio. La decisione, aveva spiegato Zanchetta, era stata presa per «richiamare i consiglieri ad un più opportuno e corretto modo di operare. Una semplice indicazione dísciplinare». La motivazione non era però bastata alla rappresentante della lista Ponte 2000, Silvana Boer, che aveva deciso di scrivere una lettera al Prefetto di Treviso per sottoporgli il caso, affinché il sindaco fosse richiamato al suo dovere. Le interpellanze dovrebbero infatti essere inserite nell'ordine del giorno del primo consiglio comunale utile, entro trenta giorni dalla loro presentazione all'Ufficio Protocollo. La questione era poi passata nelle mani del Difensore Civico regionale, favvocato Vittorio Bottoli, che aveva dato ragione al gruppo d'opposizione ed aveva quindi invitato Zanchetta a «voler procedere a sanare l’illegittimità, provvedendo a rispondere alle interrogazioni presentate, giacché, in caso contrario, sarebbe risultato compromesso il delicato equilibrio dialettico fra maggioranza e minoranza». «Il nostro sindaco sosteneva di voler insegnare ai consiglieri come comportarsi - ha commentato la consigliere Silvana Boer dopo aver ricevuto la lettera dell'avvocato - ma pare che chi debba ancora imparare bene le regole sia lui». Roberto Zanchetta ha comunque deciso di rispondere al Difensore Civico, concordando che almeno una delle due interpellanze (quella non apparsa sui giornali) sarebbe potuta rientrare nell'ordine del giorno di quel consiglio comunale. «Non si è proceduto in maniera ortodossa nella presentazione delle interpellanze - ha precisato Zanchetta - e anche in considerazione del persistente clima di tensione fra opposti schieramenti, ho voluto frenare gli animi un po' troppo esuberanti di un consigliere che forse non ha acquisito troppa dimestichezza con le prassi amministrative». A conclusione della vicenda, entro fine giugno sarà indetto un consiglio comunale ed «in quella occasione - garantisce il Sindaco - provvederò a trattare quelle interpellanze».

Il Gazzettino pag. 22
28/05/2005
Matteo Negro

01 gennaio 2005

rassegna stampa 2005

La vicenda dei gatti sterilizzati a Ponte
«Un'invasione felina che andava fermata»

Bernardi aveva segnalato il problema

Ponte di Piave La vicenda dei gatti che stazionano nella proprietà del sociologo Ulderico Bernardi a Busco continua a far discutere. Dopo l'intervento del gruppo di Ponte2000, che ha chiesto chi dovrà ora coprire le spese per la sterilizzazione degli animali, il Sindaco Roberto Zanchetta puntualizza su quanto avvenuto agli inizi del mese di marzo. «Tutto è partito da una segnalazione del professor Bernardi -ha spiegato il primo cittadino- La Polizia Municipale è andata a catturare gli animali con le dovute attrezzature e poi alcune volontarie si sono fatte carico della loro sterilizzazione, portando i gatti fino ad un centro di Ponzano e poi di nuovo in via Todaro a Busco». Secondo Zanchetta non si tratta di gatti "privati", ma di randagi ed era quindi legittimo intervenire: «Da quanto so -conclude il Sindaco- Quei gatti non sono ascrivibili a Bernardi. Semplicemente giravano intorno alla sua proprietà ed erano oramai diventati una colonia. Portavano sporcizia, si intrufolavano ovunque ed avrebbero potuto anche rendersi pericolosi e per questo il professore ci ha legittimamente chiesto di intervenire». «Non intendo entrare in polemiche politiche di paese -ha chiarito lo stesso Bernardi- Sono pronto a rimborsare il Comune per le spese sostenute, non ho voluto approfittare del denaro pubblico. Sono caritatevole nei confronti dei gatti e pertanto offro loro da mangiare, ma non sono certo animali miei. Rischiavano di aumentare di numero e, con l'aiuto del nobile lavoro di volontarie e veterinari, è stata adottata la soluzione meno dolorosa». Da via Todaro, intanto, i vicini di casa del noto sociologo ammettono che i gatti che stazionano nella casa di campagna del professore erano diventati troppi: «Ulderico Bernardi ama quegli animali quanto noi -commenta la famiglia B.A.- Forse non li ha comperati, ma li ha adottati dando loro da mangiare quando viene qui a Busco. Stanno nel suo giardino e per tutti sono i suoi gatti, tanto che era stata costruita una cuccia perché si riparassero. Da un po' di tempo erano diventati troppi, incontrollabili, ed era giusto fermarli».

Fonte Il Gazzettino Matteo Negro 2005