27 luglio 2009

QUALE BIBLIOTECA PER PONTE DI PIAVE ?

“Il diavolo insegna a far le pentole …. ma non i coperchi”

Fin dal 2006, quando la giunta ha scoperto l’improvvisa necessità di ampliare le scuole elementari, abbiamo ripetutamente segnalato ai cittadini che il vero obiettivo non era la edificazione di nuove aule previste per gli anni futuri, quanto la costruzione di una “aula magna - sala conferenze” e di una nuova biblioteca comunale, in luogo di quella già esistente nella vicina Casa Parise. Ricordiamo in proposito le dichiarazioni a verbale del Consiglio Comunale, di un insegnante, autorevole rappresentante della maggioranza, che sottolineava la scarsa utilità dell’aula magna, mai richiesta od almeno concertata con la scuola. Pur rilevando che andavano affrontate altre priorità, quale la realizzazione dell’asilo nido già in fase di progettazione e parzialmente finanziato, abbiamo più volte sollecitato la soluzione più logica del problema, condiviso dalla grande maggioranza dei cittadini, e cioè l’acquisto dello scolasticato dei Padri Giuseppini per una somma pressoché equivalente, quale sede ideale per la sala riunioni e la nuova biblioteca, guadagnando inoltre, ai fini pubblici l’ampio parco annesso. Zanchetta ha sempre rifiutato ogni confronto ed iniziato i lavori prima delle elezioni.

Dalla Tribuna del 18 luglio apprendiamo che Zanchetta “vuole” i Giuseppini attraverso un procedimento di esproprio di problematica attuazione per allocarvi parte degli uffici comunali e costruire una “grande sala consiliare” ed un’altra biblioteca che costituirebbero l’esatto doppione di quelle già in costruzione.

Chiediamo al Sindaco preoccupato (a parole!) delle difficoltà economiche del comune, come giustifica questo incredibile gravissimo sperpero di risorse pubbliche.

PONTE2000

TRUCCHI, LEASING &...BOOMERANG

Ponte di Piave e il Patto di Stabilità

Abbiamo letto con sorpresa nel Gazzettino del 17 ultimo scorso che il Sindaco Zanchetta ha sollecitato il Prefetto a promuovere un incontro fra i Sindaci ed i Parlamentari della Provincia sulla possibile revisione del patto di stabilità che limita pesantemente le possibilità di spesa dei comuni.

Il contributo di Zanchetta all’iniziativa potrebbe essere utile soprattutto per suggerire cosa non fare , sulla base dell’esperienza, per affrontare correttamente il problema.

  • Per cercare di eludere il patto di stabilità Zanchetta ha infatti diviso in due parti il progetto della nuova biblioteca vicino alle scuole elementari, violando le normative nazionali e comunitarie e incorrendo nella sanzione dell’Autorità di Vigilanza sui lavori pubblici ed il conseguente deferimento per danno erariale alla Corte dei Conti.
  • Sempre per eludere il Patto di Stabilità ha progettato il nuovo palazzetto dello sport del costo di oltre tre milioni di euro oltre al valore imprecisato del terreno pubblico, in pieno centro urbano, mediante “Leasing“. Il procedimento,anche se formalmente legittimo, non eviterà ai contribuenti di Ponte di Piave il pagamento di un’opera rilevante, mentre il Sindaco protesta per la mancanza di fondi per far fronte alla corrente amministrazione del comune.

E’ bene che i comuni invitati sappiano come questi interventi costituiscono dei veri boomerang per le loro già scarse risorse finanziarie.

Ponte2000

17 luglio 2009

PROMESSE ..&...SCELTE AMMINISTRATIVE

E’ passato soltanto un mese dalle elezioni e già si manifestano clamorose smentite alle promesse elettorali di buona amministrazione Zanchetta.

La Casa di Riposo, con una lievitazione di spesa di oltre 7 milioni di €, anziché i due inizialmente previsti, senza aver mai richiesto alcun contributo Regionale è stata affidata dopo oltre cinque anni di inutile ed onerosa attesa, all’attuale gestore per un periodo di trenta anni contro i dieci ipotizzati.Questa pesante ipoteca condizionerà le possibili diverse iniziative di ben sei future amministrazioni.

Il complesso della Casa di Riposo Comunale

Nella sede distretto sanitario (ereditata dalle precedenti amministrazioni) è stato trasferito l’Ufficio SAVNO, ente per la raccolta dei rifiuti, creando disagio agli utenti del servizio sanitario ed interferenza nella erogazione dell’assistenza.

L’ambulatorio comunale di Levada attivato dalla Giunta di Ponte2000, dopo la mancata presenza di un medico, è stato posto in vendita chiudendo definitivamente questo importante servizio sopratutto per le persone anziane ed in condizioni di disagio.

Se il buon giorno si vede dal mattino, sono da temere altre spiacevoli sorprese, mascherate dalle false promesse prima del voto.

Ponte2000


02 luglio 2009

DOPO LE ELEZIONI - PROSPETTIVE


DOPO LE ELEZIONI A PONTE DI PIAVE
QUALI PROSPETTIVE PER IL COMUNE ?

Chi riteneva irripetibile la sconfitta elettorale del centro-destra che nella precedente consultazione elettorale aveva regalato il Comune alla sinistra, nonostante una maggioranza del 70%, è stato puntualmente smentito. Anche questa volta invece lo schieramento di destra, espressione del 78% dei votanti, si è superato in genialità e fantasia per perdere, presentandosi apparentemente unito e non suddiviso in più liste come nel 2003.
Una oggettiva analisi di questa sorprendente conclusione riconduce ad alcune precise responsabilità così ripartite fra i vari protagonisti:

  • * La Lega ha imposto e difeso ad oltranza un candidato palesemente non gradito da un alto numero di elettori, anche fedeli o vicini al movimento; ha imbarcato nelle proprie file, soltanto all'ultimo momento, quella componente del PdL erede della vecchia Dc, poi tardivamente accusata di tradimento, escludendo di fatto le candidature leali ed i voti sicuri di Ponte 2000.
  • * Il PdL lacerato da diatribe interne fra le sue tre componenti, ha insistito troppo a lungo su una candidatura anacronisticamente rivolta al passato ed ha confermato il suo, mai sopito, dissenso dalla Lega boicottandone apertamente le iniziative, gia condivise, nella fase decisiva della campagna elettorale. L'unica decisione assunta unitariamente da Lega, PdL ( ed UDC) e stata la rinuncia a presentare un candidato d'area conosciuto ed affidabile, senza tessera di partito e disposto a limitare il proprio impegno professionale in caso di elezione, un candidato che, alla luce della conta finale dei voti, avrebbe avuto non poche probabilità di successo.
  • * Sul fronte opposto la Sinistra ha intensificato la propaganda ininterrottamente attuata dall'inizio della legislatura fin oltre la soglia dei seggi elettorali, lucrando sulle molteplici iniziative di gruppi ed associazioni particolarmente attivi nel nostro comune e con il discreto ma importante supporto delle Parrocchie, di alcune componenti della Scuola tradizionalmente "schierate" e di una parte, ben nota, della stampa locale.

Il combinato disposto di questi fattori ha determinato la riconferma, sia pure per un numero esiguo di voti, della amministrazione uscente con le seguenti conseguenze:

- I principali e noti problemi del paese, dal rischio del Piave, alla circonvallazione, alla casa di riposo, ai Giuseppini, all'asilo nido, al futuro assetto urbanistico del territorio, aggravati da una progressiva riduzione delle risorse finanziarie, restano tutti insoluti, anche se mascherati da una accorta regia di manifestazione di facciata, a conferma della persistente incapacità da parte della Giunta riconfermata di elaborare una progettualità adeguata alle esigenze primarie del Comune.
- Sui banchi della minoranza siederanno i rappresentanti delle stesse forze politiche, che, nella precedente tornata hanno brillato per la loro inerzia e la connivenza su molte discutibili e talora illegittime decisione della Giunta, lasciando quasi interamente l'onere dell'opposizione e del controllo democratico alla lista civica Ponte 2000, ora non più presente in Consiglio.

In questa realistica e non confortante previsione, l'unica speranza è che i cittadini di Ponte di Piave, protagonisti e non sudditi di amministratori a cui hanno conferito deleghe fiduciarie clamorosamente tradite, avvertano la necessità di riappropriarsi del loro potere di indirizzo econtrollo sulle decisioni politiche che li riguardano; singolarmente o attraverso le associazioni od organizzazioni di categoria che, a vario titolo li rappresentano; promuovendo un movimento di opinione autenticamente civico, in grado di orientare correttamente le scelte della politica e non di subirne le imposizioni, nel rispetto delle regole elementari della democrazia.
PONTE 2000