15 febbraio 2009

" Padri Giuseppini " .....ed elezioni

Il parco e lo scolasticato dei "Padri Giuseppini"

Una barzelletta pre-elettorale: l'esproprio dell'area Padri Giuseppini ... 5 anni dopo:

" Smentisco , con ampia facoltà di prova, le dichiarazioni del Sindaco Zanchetta in ordine al mancato acquisto dello scolasticato dei Padri Giuseppini.
Dopo un'estenuante quanto pretestuosa e reticente serie di rinvii della controparte, ho interrotto ogni trattativa con la direzione dei Giuseppini, quando ho saputo che lo scolasticato era già stato, di fatto, ceduto alla ditta Codognotto. Ho subito avviato contatti preliminari con la ditta Codognotto per valutare l'acquisizione del bene su basi ragionevoli. La trattativa appena iniziata si è interrotta con la fine della legislatura.
Soltanto dopo un anno il Sindaco Zanchetta ha cercato con sconcertante ingenuità di riavviare un accordo con i Giuseppini, ormai praticamente chiuso, cercando di giustificare il proprio insuccesso con una serie di cavilli e ritardi burocratici.
Ricordo, per inciso, il positivo risultato di aver ottenuto la sottoposizione dello scolasticato alla tutela dei beni ambiemtali, garantendola da possibili speculazioni.
Da allora Ponte 2000 ha ripetutamente sollecitato il Sindaco ad acquistare i Giuseppini, l'ultima volta dalle pagine del giornalino del comune, lo scorso dicembre.
Chiedevamo che, invece di distruggere l'area boscata adiacente alla scuola elementare per costruire una nuova biblioteca civica, una sala per riunione e l'archivio comunale, queste strutture venissero allocate nei locali dello scolasticato.
la vasta area verde e gli edifici dell'ex scolasticato

Come sempre il Sindaco ci ha ignorato, pur essendo state quaste nuove costruzioni, bocciate dall'autorità di vigilanza sui lavori pubblici.
Ora improvvisamente, la barzelletta pre elettorale dell'esproprio, impossibile perchè mancano i basilari requisiti della necessità e dell'urgenza.
Ci auguriamo che la prossima amministrazione riprenda con maggior serietà e realismo l'acquisizione del bene.
Per richiamare alla necessaria coerenza chi scarica regolarmente sugli altri le proprie responsabilità, ricordo che Zanchetta, quando era consigliere di minoranza, ha votato a favore di una proposta di modifica del piano regolatore che chiedeva l'edificazione dell'area verde dei Giuseppini."
Gianni Marin
Sullo sfondo l'edificio già dotato di servizi efficienti quali:
biblioteche, mensa, sale riunioni ed ampie sale servite da ascensore.


12 febbraio 2009

20% di IRPEF


Nei giorni di sabato 14 e 21 febbraio i cittadini di Ponte di Piave sono chiamati a sottoscrivere una petizione al governo, perchè lasci il 20% dell'irpef nelle casse comunali. Il Sindaco sottolinea che, contro i 15.486.226 euro
versati allo Stato, il comune riceve contributi statali per soli 792.131 euro pari al 5% del corrisposto.

Concordiamo con l'esigenza di una più equa suddivisione delle risorse finanziarie prodotte dai comuni. Riteniamo però che i comuni debbano esercitare un attento controllo della spesa, specie nell'attuale periodo di crisi economica.

L' amministrazione di Ponte di Piave lascierà a quella che le subentrerà nel prossimo mese di giugno, un debito relativo alle spese sostenute per la casa di riposo, la costruzione del palazzetto dello sport, la nuova biblioteca, l'archivio comunale, la sala convegni, e l'ampliamento della scuola elementare, pari all'intero gettito fiscale annuale.

Ci chiediamo come verranno sostenute le spese correnti e quelle eventuali per sopravvenute ed imprevedibili emergenze.

I soldi pubblici vanno spesi con una programmazione sostenibile e, nel caso delle grandi opere, con il preventivo consenso dei cittadini e non con decisioni assunte dall'alto senza alcuna consultazione pubblica.
PONTE 2000

05 febbraio 2009

RIFIUTI :

a parità di servizio il Cittadino di Ponte di Piave continua a pagare molto di più
4-febbraio-2009

PONTE DI PIAVE: chi dovrebbe andare a casa

In relazione alla scandalosa vicenda Econ e all'inevitabile polemica sulla ricerca delle responsabilità amministrative e politiche, appare sorprendente la categorica affermazione del vicesindaco D.S. De Bianchi di Ponte di Piave "tutti a casa, sia il c.d.a del CIT sia il c.d.a di Savno", che compare in questi giorni sulla stampa, ci associamo su un fatto: che "non debbano sicuramente pagare i contribuenti", pur con qualche timore per le tasche dei nostri concittadini.
Ricordiamo che già nel 2003 i Comuni di Ponte di Piave e Salgareda si erano associati ai Comuni della destra Piave, considerando la qualità del servizio ed i costi offerti dal consorzio TV2 più affidabili ed economici, con il sistema della raccolta differenziata che fin da allora pone i due comuni ai vertici di quelli più "risparmiosi".
L'attuale Amministrazione Zanchetta-De Bianchi , appena insediata ha cambiato il gestore del servizio passando con il CIT-SAVNO e mantenendo però la differenziazione spinta anche se a costi nettamente maggiorati.
Ricordiamo l'appassionata difesa di questa scelta nelle assemblee pubbliche e nella malaugurata ipotesi che i danni conseguenti a questo grave episodio di mala amministrazione ricadessero sulla qualità del servizio e sui costi per gli utenti, chiameremo a rispondere, per il nostro Comune, Sindaco e Vicesindaco per una scelta ingiustificatamente e già fin d'ora più onerosa, come risulta dal confronto dei costi che sostengono gli utenti del comune di Ponte di Piave nei confronti di quelli serviti dal vicino consorzio TV2.

PONTE2000