25 dicembre 2010

PIAVE 23-24-dicembre 2010


E' il secondo evento di piena nell'anno 2010 causato principalmente dallo scirocco che ha sciolto le nevi cadute abbondanti su tutto il bacino imbrifero del fiume Piave nei giorni precedenti.
Il fenomeno ha  interessato la nostra golena con allagamenti che si sono estesi fino all'unghia arginale.
Il tentativo di limitare il possibile allagamento di via Fontane ha messo a nudo, ancora una volta la sostanziale inadeguatezza dei mezzi di sollevamento utilizzati che, di fronte ad un non importante apporto del fosso Crè, non ha impedito ma anzi favorito il continuo ed inesorabile affioro dell'acqua di falda ivi particolarmente superficiale.
 Le acque sollevate dalle idrovore e "sparate" contro il manufatto e gli organi di movimento della chiavica.
Ancora una volta crea sconcerto e lascia perplessi la metodologia adottata per riversare le acque sollevate, addosso al corpo chiavica. Il manufatto, di fondamentale importanza non deve assolutamente essere sottoposto ad azioni come questa che ne possono compromettere la funzionalità.

 1)pericoloso scalzamento della riva arginale    
 2) indebolimento alla  base    della chiavica . C'è speranza è che questi danni vengano riparati quanto prima?                             
Le operazioni evidenziano l'improvvisazione con cui si continua ad affrontare le emergenze, fortunatamente ad oggi di limitata magnitudo. 
Interventi di questo tipo non dovrebbero essere di competenza del Consorzio di Bonifica SX Piave al quale i cittadini pagano annualmente la tassa (anche della pioggia che cade sui tetti delle loro case) ?
La supervisione degli interventi non dovrebbe competere al Genio Civile?
L'impressione è che queste strutture di salvaguardia stiano da tempo perdendo quella capacità operativa e di supporto alle nostre comunità, indispensabile, a fronte di eventi critici che sempre più frequentemente interessano il territorio.

Le conseguenze di precedenti interventi di movimentazione del terreno 
autorizzati in Area S.I.C. nella parte terminale del Negrisia

Le correnti impetuose di un ramo attivo in caso di piena  attraverso un vigneto
di recente impianto

Un inopportuno livellamento  di un dosso a ridosso del Negrisia in area S.I.C.
 l'ultima piena ha messo a nudo l'apparato radicale per un lungo tratto della riva
indebolendo il bosco ripario, e indirizzando pericolosamente la corrente.

Un filone attivo in regime di piena ha preso una pericolosa  direzione  verso le non lontane difese arginali.
i limi trasportati dalla corrente si riversano   nel Negrisia
L'area, a poche centinaia di metri dai ponti, è stata ultimamente oggetto  di massicci movimenti di terreno e disboscamento sempre nell' area S.I.C alle foci del Negrisia.