19 gennaio 2014

Bilancio 2013

OSSERVAZIONI AL BILANCIO COMUNALE  2013
Sappiamodi essere ripetitivi poiché gli argomenti e i problemi che riportiamo  sono sempre gli stessi. L’attualeamministrazione ha testardamente continuato nella strada intrapresa già nel lontano 2004, mettendo incampo opere ....................

Piave: Un cane che si mangia la coda.



Orto Botanico: 2010 -:- 2014  Avanzamento del fronte di erosione

Piave: Un cane che si mangia la coda.


E’  fondamentale chiedersi il perché dell’ incontrollabile fenomeno erosivo in atto all' (ex) Orto botanico di Ponte di Piave.



Se analizziamo gli interventi attuati in questo ultimo decennio, presentati sempre con la motivazione della “Sistemazione idraulica” o   “regimazione del fiume”,   potremmo porci almeno una volta il quesito di quanto opportuni siano stati, al fine di non perseverare  negli stessi  errori o peggiorando  le situazioni che si sono venute a creare come conseguenza  degli interventi attuati.
Poco a valle del sito in questione, in questi ultimi anni sono stati asportati volumi di inerti per almeno un milione di m^3 di ghiaie, forse con  il "buon proposito" di regimare il fiume ma innescando di contro i fronti di erosione delle rive e favorendo le criticità,  senza dimenticare  il conseguente aumento della velocità delle correnti  che riempiono con maggiore rapidità l’area golenale, come si è dimostrato negli ultimi eventi di piena. I volumi di riva erosi  sono stati trascinati lì appena a valle, un materasso di ghiaie forse pronte per un nuovo asporto , con le solite motivazioni  e senza accorgersi che è “un cane che si morde la coda”.
Un’area di diversi ettari attigua all’orto botanico nel 2004è stata oggetto di una bonifica agraria, (la documentazione dell’operazione è chiaramente riassunta  nelle carte storiche di GoogleEarth).  L’intervento è stato concesso  nonostante i ricorsi al TAR  presentati dall’Amministrazione dell’allora  Sindaco Marin e se, in un primo momento  il TAR del Veneto ha accettato le motivazioni che  evidenziavano la pericolosità in caso di erosioni, in un secondo momento il TAR del Lazio le ha rigettate.
Una potatura inutile...............
..................fino all'ultimo palo

In tale area,  prospicente all’alveo è stato piantumato un vigneto; oggi il riporto di terreni sciolti che hanno sostituito un profondo materasso di ghiaie, sono facilmente aggredibili dalla corrente e sono limi che vanno ad ostruire il fondo del Piave nella parte bassa, moltiplicando i problemi di deflusso critico.
Oggi Il fronte di erosione ha messo in  netto  risalto una sezione di sponda alta diversi metri  inconsistente,   oggetto della citata bonifica.
"nuovi reperti"
km di tubi in polietilene in alveo
"nuovi reperti"
 migliaia di pali in plastica in alveo
 Il risultato di queste scelte è insomma una catastrofe prevedibile: gli impianti a vigneto, trascinati in alveo come un domino hanno distribuito nel  letto del fiume migliaia di pali in plastica, chilometri di tubazioni in polietilene per l’irrigazione e grovigli di filo d’ acciaio
Questi sono i “nuovi reperti” di un  nuovo conflitto sul Piave che sostituiranno quelli della prima guerra mondiale… Per limitare questo grave problema nessuno ha ancora pensato di bonificare ed imporre una opportuna fascia di rispetto tra la riva in erosione e i vigneti  chiaramente destinati ad essere divelti.
Il nuovo Consorzio Osservatorio del paesaggio “Medio Piave” a cui aderiscono  numerosi Comuni  rivieraschi deve essere  un organismo che si prende prioritariamente a cuore  la soluzione anche di queste criticità, lontano  dai compromessi se la nobile intenzione è quella di essere un valido Laboratorio “Acque del Piave” a salvaguardia del nostro fiume e della golena,  non trasformarsi  nel solito inutile e costoso carrozzone.
Ponte di Piave 19/01/2014

01 giugno 2013

PIAVE 2013: Disastri annunciati




PIAVE: Un fronte erosivo incontrollabile.

ORTO BOTANICO


 2003:come  appariva l'area 10 anni fa

2004 : dalla foto satellitare si evidenzia l'area della bonifica con un profondo asporto del materiale ghiaioso, oramai consolidato a confine con l'Orto Botanico e la sostituzione di materiali limosi facilmente erodibili.

2005: le operazioni di "bonifica agraria"si concludono estendendosi su una superficie di parecchi ettari.




2010: comincia l'erosione dell'area interessata dalla "bonifica agraria"

2013: tra il 2012 e il 2013 l'erosione (in rosso) sposta l'alveo del Piave  per una profondità di un centinaio di metri all'interno della golena facendo scomparire buona parte dell'area boscata dell'Orto Botanico di proprietà comunale. 


2006: con le massicce asportazioni di ghiaia più a valle e l'indebolimento delle sezioni di "bonifica agraria"appare inarrestabile l'attacco erosivo delle rive.























L’area conosciuta come Orto Botanico, di proprietà comunale, posta al confine orientale del territorio golenale di Ponte di Piave  è oggi interessata da incontrollabili azioni di erosione del fiume Piave. Il limitrofo terrazzamento esteso su una superficie di parecchi ettari, interamente dedicato a vigneto, presenta un profondo ed esteso fronte erosivo e sta rapidamente collassando in alveo.
O.B : staccionata divelta
A nostro avviso  questa preoccupante situazione è  la conseguenza di discutibili scelte o interventi  che si sono succeduti nell'ultimo  decennio.
Ritorna sicuramente l’interrogativo sulla opportunità delle operazioni di “bonifica agraria”,  attuate in questa area nel 2003, quando è stato attuato un asporto consistente  dello strato di ghiaie con la sostituzione di materiali limosi sciolti.
La bonifica agraria, attuata nel 2003-2005 su una superficie di parecchi ettari è stata allora contestata dall’Amminstrazione Comunale guidata dal Sindaco Gianni Marin, con un’ordinanza di sospensione dei lavori e ricorso al Tar del Veneto che ha in un primo momento riconosciuto la pericolosità idraulica delle operazioni intraprese, purtroppo successivamente il Tar del Lazio ha decretato  infondato il  ricorso del Comune.
Oggi ne sopportiamo  le amare conseguenze: le sezioni del fronte erosivo, messe a nudo dall'azione delle acque, evidenziano chiaramente l’entità e le discontinuità generate dalle operazioni di riporto dei materiali di  “bonifica agraria”. Questi fronti risultano oggi, anche a vista, quanto mai inconsistenti e particolarmente friabili, smottano facilmente a contatto della corrente del fiume, vengono trascinati a valle decantando sui fondali del tratto terminale già intasati dai limi e compromettendo l’ottimale deflusso delle piene.
massicci diserbi attuati sul 5o% 
In questa area gli impianti a vigneto costituiscono un fitto reticolo di pali in cemento, chilometri di fili di acciaio e plastiche per l’irrigazione. Tutto questo materiale  sta inesorabilmente scivolando trascinandosi in un effetto domino nell'alveo del Piave.

effetto domino sui vigneti
L’accumulo di questi materiali  impropri trascinati a valle dalle correnti impetuose del fiume, può portare a conseguenze a sfavore della sicurezza nell'area a maggiore rischio idraulico del fiume, potendo interessare  anche i ponti. E’auspicabile una pronta bonifica degli stessi e l’instaurazione di una idonea fascia di rispetto al limite delle piantumazioni agrarie prospicienti l’alveo e questa ordinanza spetta all'Amministrazione Comunale di Ponte di Piave responsabile in ogni caso del suo territorio.
effetto domino sui vigneti
A nostro avviso una causa concomitante che ha favorito questa situazione critica è stata l’abbassamento del fondo dell’alveo dovuto all'asportazione di materiali per volumi di centinaia di miglia di m.cubi.

Le operazioni in alveo attuate in questi decenni erano ufficialmente mirate alla sicurezza idraulica, ma, considerata la forte pendenza (10 m su un tratto di 3 km a monte dei Ponti ) hanno avuto come conseguenza l’evidente l’effetto erosivo delle rive i cui materiali sono andati a riempire i canaloni creati precedentemente a valle con le frequenti escavazioni.
In questo tratto dove è massima pericolosità del fiume, risulta evidente l’innesco di nuove pericolose direttrici del corso principale, a poco sono servite le deboli “difese sperimentali” di alcuni brevi tratti di riva improntate con palafitte, già in buona parte divelte o raggirate dalla irruenza  delle acque.


erosioni inarrestabili
 risultati a valle si vedono: l’ampio meandro di 20 ettari, a monte dell’isola di Fagarè che fungeva da tampone rallentando lo scorrimento delle piene, è stato facilmente scalzato nella piena del novembre 2013. Le acque adesso sono indirizzate nella sacca di Ponte di Piave senza alcuna divagazione utile al loro rallentamento. Anche a questo, in condizioni di piena, si possono imputare gli effetti di rigurgito alla stretta dei  ponti con il conseguente repentino innalzamento  dei livelli idrometrici e  del grado di rischio che il territorio di Ponte di Piave deve sempre più sopportare.

In altre parole, dopo questi interventi che non hanno risolto le problematiche dell'alveo, non possiamo meravigliarci oggi se il Piave sta recuperando prepotentemente e pericolosamente spazi in particolare sulla riva sinistra.


I

Piave 2013 :Altre criticità che si evidenziano nel tratto SX a Ponte di Piave:

quello che resta di un tratto di "difesa sperimentale"  con pali, sul fronte Zamuner. L'erosione che è entrata prepotente  sulle rive, ha inghiottito l'attiguo "giardino sperimentale con piantumazioni autoctone".



23 agosto 2012

NEGRISIA A SECCO : un grave danno ambientale

Negrisia - agosto 2012: l'alveo totalmente a secco 

Nei questi giorni di Ferragosto il torrente Negrisia è stato più volte privato di ogni minino deflusso e il suo alveo si è trasformato in uno spettrale ciottolato per almeno due chilometri dalla foce, dove ogni forma di vita acquatica ha dovuto soccombere.

Alveo del Negrisia: Danno irreparabile ad un ecosistema ricchissimo di biodiversità e di bellezza naturale.
e non sufficientemente difeso dalle istituzioni preposte

Questa situazione ha causato danni irreparabili al particolare ed unico ecosistema riconosciuto come area protetta Sic, riconosciuta dalla Comunità Europea IT3240030 .
  

L’apporto delle acque di  falda in questo  tratto terminale del Negrisia, prima di immettersi nel Piave, hanno da sempre  garantito una sufficiente alimentazione al torrente anche in periodi siccitosi  come questo del 2012. Si può verificare infatti che il livello freatico dei pozzi limitrofi indichi quote sufficientemente elevate per  il suddetto apporto minimo, nonostante che lo strato superficiale del terreno oggi risulti particolarmente in sofferenza.

La causa di questo disastro allora?  I numerosi punti di prelievo praticati per l’irrigazione delle coltivazioni prospicienti al torrente, totalmente stretto nella morsa monoculturale dei vigneti che non hanno ancora regolamentazioni certe dettate dagli organi istituzionali preposti : Comune, Provincia, Regione.

L’irrigazione è attuata spesso con potenti pompe, non esiste alcuna regolamentazione (invocata da molti utenti) nei modi e nelle quantità d’acqua che possono essere aspirate. Ciò ha provocato il completo e prolungato prosciugamento dell’alveo del torrente Negrisia, lasciando conseguenze disastrose  per il suo fragile e prezioso ecosistema.

Con una maggiore attenzione negli attingimenti, nonostante il perdurare del periodo siccitoso, la foto dello stesso tratto  solo due giorni dopo le precedenti, evidenzia come l'acqua di risorgiva delle falde può fornire l'alimentazione vitale all'ecosistema del torrente Negrisia. Ciò anche senza le portate di derivazione spesso invocate più a monte.

La regolamentazione degli attingimenti permette all'acqua di falda di fornire al Negrisia  il deflusso vitale
anche in periodi critici dovuti al perdurare della siccità.
Si mantiene così anche la bellezza paesaggistica che contraddistingue questo torrente


Dobbiamo attendere le prossime piogge perché tutto sia dimenticato o il danno sia messo a tacere? 

Chiediamo invece con forza da subito un intervento serio di regolamentazione e di controllo da parte di tutti gli organi responsabili, che attivi una opportuna prevenzione di questi fatti inammissibili.  In altre parti del territorio comunale di Ponte di Piave (Bidoggia -Grassaga) esistono chiare regole per i prelievi, accettate e applicate con responsabilità dagli utenti. 

Ponte2000
Movimento di Pubblica Opinione del Comune di Ponte di Piave

10 luglio 2012

6.346.694 €




IMPIANTI SPORTIVI
  
QUELLO CHE L’ASSESSORE MORICI NON DICE

......ovvero quando si dice " avere la coda di paglia "



Palazzetto dello Sport:  Nessuna seria considerazione è stata fatta sui costi effettivi di quest’opera e sul forte impatto che avrà nei bilanci comunali dei prossimi anni.
Questo il costo effettivo:
-         euro 2.682.177 per la costruzione del palazzetto
-         euro 1.891.182,58 per interessi da corrispondere alla società di leasing che finanzia l’opera
-         costo totale euro 4.573.359 oltre all’IVA = euro  5.030.694
Ogni anno, per vent’anni a partire dal termine dei lavori, dovremo pagare euro 245.000 che graveranno interamente sulle spese correnti ( vale a dire saranno pagate con le tasse dei cittadini). Da aggiungere le non indifferenti spese per la manutenzione.


Polivalente: La ricollocazione di questa struttura molto importante per le molteplici attività che vi si svolgono, NON è stata oggetto di un’attenta valutazione . Le forze di opposizione hanno più volte evidenziato la possibilità di collocare la struttura su altre aree idonee, nel territorio comunale (area scuola media di Ponte di Piave; area scuola elementare di Negrisia) , documentando con dati concreti la fattibilità del progetto. Questo ci avrebbe permesso di mantenere la completa disponibilità della struttura.
 Di fatto  invece  abbiamo perso la disponibilità del Polivalente cedendolo alla Parrocchia di Ponte di Piave con la sottoscrizione di una convenzione della durata di 15 anni  . Per questa operazione è stato dato anche un contributo  aggiuntivo di euro 116.000.  Tutto questo ignorando una petizione firmata da 600 cittadini che chiedevano una collocazione diversa


Campo da Baseball:  Il suo trasferimento nell’area di Negrisia ci costerà la somma di circa euro    1.200.000.
Sono già stati stanziati per l’esecuzione del primo stralcio euro 750.000 utilizzando l’avanzo di amministrazione.


Campi da tennis : Non saranno più ricostruiti

 
COSTO COMPLESSIVO DI QUESTE OPERE EURO   6.346.694   PARI AD EURO  746  PER OGNI CITTADINO

02 gennaio 2012

Mai abbassare la guardia!

1966:  rotte arginali a Ponte di Piave 

Mai abbassare la guardia!
Il Movimento di Opinione Pubblica Ponte2000 ritiene di aver  sempre dato il suo contributo in tema di salvaguardia e sicurezza del territorio derivanti dalla pericolosità del fiume Piave: prima durante il suo decennio amministrativo, poi quando era in minoranza e oggi come Movimento Civico di Opinione. 
L’allora Sindaco Gianni Marin, per il quale le tematiche relative al nostro fiume sono sempre state una priorità, ha saputo coinvolgere tutti Sindaci dei Comuni rivieraschi, da Jesolo al Bellunese, in un compatto fronte unitario, nel corso del suo mandato, con forza ha sempre fatto valere gli interessi del territorio al di sopra delle appartenenze politiche e degli interessi di parte. Come gruppo Ponte2000, in nessuna occasione, quando si è trattato del Piave, sono mancati interventi propositivi per il suo buon governo, a volte pur critici, con la corretta veemenza di chi ha a cuore  il territorio in cui vive.
Vogliamo ricordare alcuni interventi, portati avanti a tutti i livelli istituzionali, finalizzati a scongiurare scelte improvvide per il nostro territorio quali le famigerate casse d’espansione, (che oggi purtroppo sembra tornino di moda). Il nostro intervento, sostenuto dai responsi positivi di tecnici qualificati e di responsabili politici quali il Ministro per l’Ambiente On. Matteoli che nel  2002 intervenne a Ponte di Piave in un importante confronto, di fatto ne ha bloccato ad oggi l’esecuzione.
Anche in minoranza non sono mai mancate osservazioni ai piani per il buon governo del fiume e del suo habitat, puntualmente presentate e sostenute dal consigliere Silvana Boer



Ed è in tema di risorse regionali che Ponte2000 ha saputo indirizzare importanti somme ad opere di difesa ,  non si deve dimenticare la costruzione del tratto arginale a rinforzo di quello esistente, in un’area elevato rischio di rottura rivolta all’abitato di Ponte di Piave, funzionale anche alla circonvallazione della S.S 51, né dimenticare la progettazione e il finanziamento dell’idrovora di via Risorgimento, caparbiamente voluta dal Sindaco Gianni Marin, opera finanziata dal Genio Civile, progettata dal Consorzio Sinistra Piave e dallo stesso gestita. Indichiamo questi come esempi da replicare oggi: il primo per rinforzare quei due chilometri di argine più a monte, ritenuti ad altissima vulnerabilità idraulica e il secondo con la costruzione di opere di sollevamento idonee a  smaltire le acque di via Fontane perchè, senza atto di presunzione alcuna, riteniamo del tutto insufficiente il tentativo in atto.
Non sarebbe stato più saggio e conveniente ad esempio aver investito,in tempo debito, in un’idrovora per via Fontane le risorse che oggi vengono ad alta voce elargite per pagare i danni derivati dall’allagamento del 2010?
E’ fondamentale  che ciascuno per la sua competenza solleciti chi di dovere ad attivarsi per attuare questi progetti e attivi presso la cittadinanza una opportuna cultura di difesa dal rischio idraulico.
Il monito che arriva da Silvana Boer e dal nostro movimento Ponte2000 ci sembra dovuto, non basta essere convinti di fare molto ai fini della messa in sicurezza del territorio, quando nei risultati non si vede ancora nulla di concreto. In altre parole sollecitiamo soluzioni rapide da parte di chi ne ha responsabilità perché, alla luce degli ultimi eventi calamitosi in altre regioni, la migliore arma di difesa è la prevenzione. 

03 luglio 2011

baseball ponte di piave

sabato 2-luglio-2011
Protesta davanti alla sede Municipale di Ponte di Piave dovuta alla carenza di concrete garanzie  da parte dell'Amministrazione, per poter continuare l'attività sportiva del Baseball a Ponte di Piave
LINK

  da  YouTube
dalla Tribuna TV

dalla Tribuna di TV 

http://tribunatreviso.gelocal.it/multimedia/2011/07/02/video/ponte-di-piave-corteo-per-il-baseball-30032004/1

alcuni eloquenti striscioni della protesta,  esposti sulle reti del campo da smantellare, 
vogliono esprimere democraticamente il dissenso di chi si sente tradito nelle aspettative

altre pagine di Ponte2000 sul tema 



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Per l’esecuzione del Palazzetto dello Sport è stata scelta la via del leasing con un privato, sempre per sfuggire ai rigori del patto, benché più onerosa e di dubbia legittimità. Il contratto di locazione è stato sottoscritto il 24.3.2010 e prevede una spesa complessiva di 4.460.000 € da pagare in quaranta rate semestrali, a datare “probabilmente” dal 2013, oltre al diritto di superficie dell’area già concessa gratuitamente dal Comune e le spese di trasferimento del campo di Baseball e della tensostruttura esistente

11 marzo 2011

OggiTreviso

IMPIANTI SPORTIVI, BOER NON CI STA

Il consigliere di opposizione critica l'operato della maggioranza



01 Apr 2010
Sembra finalmente in dirittura d'arrivo la trattativa per il trasferimento del campo di baseball a Negrisia, dopo anni di attesa. La buona notizia della realizzazione di un impianto sportivo all'altezza della tradizione di questo sport ...



26 Giu 2010
... in quaranta rate semestrali, a datare “probabilmente” dal 2013, oltre al diritto di superficie dell'area già concessa gratuitamente dal Comune e le spese di trasferimento del campo di Baseball e della tensostruttura esistente. ...


29 Giu 2008
Soltanto alla fine del mandato è stato inserito il progetto del palazzetto dello sport con lo spostamento del campo di baseball in sede ancora da definire. La nuova biblioteca el'ampliamento delle scuole elementari del capoluogo non ...


12 Gen 2009
Nell'area contigua, ora adibita a campo per il baseball, è già stata approvata la costruzione del palazzetto dello sport (in pieno centro urbano!). Gli alberi di Via De Gasperi sono stati tagliati trasformando il precedente viale in una ...


12 Gen 2009
Nell'area contigua, ora adibita a campo per il baseball, è già stata approvata la costruzione del palazzetto dello sport (in pieno centro urbano!). Gli alberi di Via De Gasperi sono stati tagliati trasformando il precedente viale in una ...






09 marzo 2011

UN GROSSO e COSTOSO PASTICCIO

Gazzettino Mercoledì 9 Marzo 2011
Bufera sul nuovo palazzetto: «Opera da 4,5 milioni»


Saranno presto smantellate tutte le strutture esistenti: polivalente, campo di baseball, campi tennis coperti e scoperto, con servizi annessi e senza neppure aver previsto concretamente  il loro ricollocamento.


Senza trucchi e senza inganni, i costi enormi della dissennata operazione  (almeno 6.000.000 di euro!!)  li pagheranno i Cittadini di Ponte di Piave?  alla faccia del tanto piagnucolare sul patto di stabilità!!   


       Mercoledì 9 Marzo 2011,
PONTE DI PIAVE (g.r.) È polemica sul nuovo Palazzetto dello sport che dovrà essere costruito. La giunta ha stanziato infatti i primi 70mila euro necessari per iniziare lo smantellamento degli impianti esistenti nell'area in cui verrà costruita la struttura. Silvana Boer, del gruppo di opposizione Ponte 2000, critica duramente la scelta: «Il costo del palazzetto sarà di circa 4,5 milioni di euro ai quali dovranno essere aggiunti almeno altri 1,5 milioni per la ricostruzione degli impianti smantellati…………………….


Nel precedente  PRG Ponte 2000 prevedeva la costruzione di una struttura polivalente lungo viale Europa su un'area in parte già di proprietà comunale. Si evitava la prevedibile congestione di traffico in area urbana durante le attività sportive, salvaguardando la preziosa area verde all'interno del perimetro urbano. 

04 febbraio 2011

Osservazioni 
al
BILANCIO  COMUNALE 
           2011            

Come ogni anno riportiamo all’attenzione della comunità di Ponte di Piave le nostre osservazioni valutando in modo obiettivo gli aspetti più significativi dell’attività amministrativa.

OPERE PUBBLICHE
DOPO 6 ANNI DI AMMINISTRAZIONE “ZANCHETTA” SIAMO AL PUNTO DI PARTENZA


Dal 2005 ad oggi abbiamo visto inserire nei bilanci di previsione molte opere pubbliche:
·        acquisto scolasticato Padri Giuseppini
·        asilo nido
·        palestre di Levada e di Negrisia
·        campo da baseball
·        scuola elementare di Ponte di Piave
·        palazzetto dello sport

Dopo 5 anni a che punto siamo?
·        Scolasticato Giuseppini: non è stata portata avanti nessuna trattativa con il privato che ha acquistato ancora nel 2004 il complesso dei Padri Giuseppini.  Nel bilancio di previsione 2011 l’acquisizione è stata spostata al 2012
·        Asilo nido: progetto accantonato ancora nel 2006 anche se in parte già finanziato dalla Regione
·        Palestra di Negrisia: la sua realizzazione è prevista tra le opere del 2012
·        Palestra di Levada: è stato abbandonato l’iniziale progetto dell’amministrazione “Marin” in parte già finanziato che prevedeva una palestra per l’intera comunità di Levada ; è stata invece realizzata una palestrina a solo uso scolastico
·        Campo da baseball: rinviato al 2012



Gennaio-2011-scuole elementari
·        Scuola elementare di Ponte di Piave:  opera iniziata nel 2006  con una serie di errori costati alla comunità la somma di 591.930 € (spese del primo progetto non utilizzato, importo corrisposto alla ditta Rivaverde per lavori del tutto discutibili e mancato incasso della cauzione). Ad oggi non ancora completata. Scelta discutibile in quanto ci si poteva limitare (come da noi sostenuto fin dal 2006) al solo ampliamento della scuola e G  destinare le risorse all’acquisto dei Giuseppini dove poteva essere realizzata la nuova biblioteca comunale, l’archivio e la sala polivalente. Purtroppo dal 2004 ad oggi nessuna trattativa concreta con l’attuale proprietario dello scolasticato è stata portata avanti


·        Palazzetto dello sport: L’opera , il cui progetto definitivo è stato approvato nel 2008, verrà realizzata in leasing e il costo complessivo sarà di 4,5 milioni di euro.  Fin dal 2008 abbiamo contestato la scelta dell’amministrazione  di costruire la struttura nell’attuale area degli impianti sportivi in quanto comporta  un’ulteriore spesa di circa 700.000 € solo  per lo spostamento dell’attuale polivalente, campi da tennis, campo da baseball. La struttura poteva invece  essere realizzata su un’altra area, in parte già di proprietà comunale evitando così i costi per lo spostamento e il rifacimento delle strutture esistenti.

Abbiamo sempre chiesto all’Amministrazione di interpellare direttamente la cittadinanza su  questioni dal costo così elevato e di interesse comune come l’ampliamento della scuola elementare e la costruzione del palazzetto dello sport , purtroppo senza mai alcun riscontro!!!!

E’ dovere di ogni amministratore operare in modo oculato e trasparente , valutando con cura ogni investimento ed evitando ogni spesa non indispensabile, tanto più in questi tempi di crisi economica e di futuro incerto, così come fa un buon padre di famiglia, soprattutto in momenti particolarmente difficili, come l’attuale, che vede anche il nostro Comune toccato dai tagli imposti dallo Stato.
Questo con l’attuale amministrazione, non è avvenuto  pertanto ne pagheremo le conseguenze. La prima è la messa in vendita di Villa Loschi adiacente alla casa di riposo, il bene di maggior valore del patrimonio comunale, con l’unico scopo di rientrare nel patto di stabilità. Grazie al tempestivo intervento dei Consiglieri di opposizione l’operazione è stata rinviata, ma invitiamo tutti a battersi affinché venga  definitivamente abbandonata.
A quando le prossime alienazioni?



AMBIENTE : tutela e prevenzione
PIAVE:
·        Riteniamo prioritario uno studio concreto che evidenzi puntualmente in modo tecnicamente approfondito i limiti della sicurezza del sistema idraulico a Ponte di Piave e ne suggerisca le soluzioni migliori.
·        Manca una concreta pianificazione sostenuta da conoscenze tecniche adeguate al fine di contenere i costi incalcolabili dei possibili e temuti eventi eccezionali aggravati da anni di malgoverno del fiume.


chiavica Fuser: operazioni improvvisate di "travaso" delle acque che possono danneggiare le opere di difesa 
·        Preoccupa l’improvvisazione con cui è stata affrontata l’emergenza di novembre e dicembre 2010; i costosi interventi con pompe non hanno contribuito a contenere l’allagamento di via Fontane, anzi hanno favorito la fuoriuscita dell’acqua di falda ivi alquanto superficiale. Da non trascurare poi il disagio causato dal blocco della viabilità  ai frontisti di via Argine (che invece, proprio in queste situazioni problematiche, dovrebbe essere garantito per le necessarie operazioni di sgombero).

·        Alla luce degli eventi  si è dimostrato invece come in via Risorgimento l’impianto idrovoro, progettato e messo in opera durante l’amministrazione Marin, abbia risolto gli annosi problemi che per tanto tempo hanno afflitto l’area. Anche in via Fontane  i gravi problemi che sono emersi si devono risolvere con analoghi impianti.
  • Si pone in rilievo la trascuratezza con cui è lasciato l’argine maestro del fiume che, indebolito da tagli impropri dell’erba, frequenti incendi delle rive,  spesso usato per il cross di motociclette, espone il paese a maggiori gravi rischi  di esondazione  in caso di piene importanti.
  • L’Amministrazione Comunale dovrebbe richiedere con forza l’intervento degli organi di competenza, quale il Consorzio di Bonifica Sx Piave, e Genio Civile  predisposti a garantire e gestire lo smaltimento delle acque dalle aree extra arginali e delle strutture di difesa.
Si continua invece con contributi a pioggia e si destinano risorse pubbliche ad interventi costosi ed inutili come la navigabilità del Piave e porticcioli annessi, dimenticando le vere problematiche del nostro fiume.

VERDE PUBBLICO



Davvero preoccupati per l’impoverimento del verde pubblico lungo i viali ed aree verdi del Comune causato in questi anni dal taglio sistematico di alberature in pieno vigore vegetativo, e mai rimpiazzate.

A Negrisia è stato azzerato il patrimonio alberato lungo i viali delle strade pubbliche comunali.
Oggi, come biglietto da visita al suo ingresso  uno stradone  dove le preziose alberature sono sostituite dai sostegni metallici  della segnaletica stradale. Giudichiamo questi interventi immotivati.





VIABILITA
  • CIRCONVALLAZIONE CENTRO URBANO, A CHE PUNTO SIAMO? Ancora niente di fatto per la realizzazione di quest’opera indispensabile per la sicurezza e vivibilità del nostro paese. In sei anni abbiamo visto il Sindaco scagliarsi contro Regione, Provincia, Genio Civile, chiamando in soccorso perfino Unindustria. L’unico risultato ottenuto è la promessa della realizzazione di una piccola rotatoria all’attuale incrocio semaforico all’altezza della stazione dei Carabinieri. A questo punto chiediamo l’intervento di tutte le forze politiche affinché il progetto di realizzazione della tangenziale venga affrontato e portato avanti in modo serio e costruttivo.


ATTIVITA’ PRODUTTIVE
  • AGRICOLTURA: nessuna iniziativa a sostegno dell’Agricoltura
  • INDUSTRIA, ARTIGIANATO, COMMERCIO: l’attuale zona industriale verrà parzialmente urbanizzata per circa 40.000 mq. Tutta la rimanente area tornerà agricola bloccando così qualsiasi futura ipotesi di sviluppo per nuove possibili attività ed il rientro delle aziende ancora sparse in un’unica area omogenea. A breve verrà adottato il P.A.T. che conferma questa scelta dell’amministrazione.



SOCIALE
I tagli imposti dallo Stato non hanno risparmiato questo delicato settore. Oggi più che mai i cittadini hanno bisogno di avere vicina la propria Amministrazione in caso di bisogno. Il nostro Comune, grazie anche alla preziosa collaborazione del gruppo di volontariato “Insieme” riesce a mantenere i servizi essenziali.
Invitiamo però l’Amministrazione a destinare maggiori risorse per aiutare le persone  in difficoltà per la perdita del posto di lavoro, sacrificando magari qualche “manifestazione culturale” non proprio indispensabile.             


SICUREZZA
Oltre alla positiva installazione di alcune fotocamere in centro ci auguriamo vengano installate anche nei punti critici delle  frazioni.
E’ stato finalmente  accolto il nostro invito a sensibilizzare  i cittadini sul problema della sicurezza divulgando un’utile guida .
l’Amministrazione deve continuare a coinvolgere in modo partecipativo l’intera comunità per favorire quella cultura della legalità indispensabile per la sicurezza e vivibilità del nostro paese.