13 febbraio 2008




Caso Azoug, l'ex sindaco attacca Zanchetta

PONTE DI PIAVE 14 aprile 2003: Forze dell'ordine dispiegatea fianco del municipio per prevenire disordini.
Sul caso Azuz, in quei giorni, si sono mobilitati Casarini No Global e disobbedienti.

(g.r.) La notizia del proscioglimento dell'algerino Jamel Azoug dall'accusa di danneggiamento e occupazione di appartamento sfitto ha provocato roventi polemiche in paese. L'episodio risale al 2004, quando l'uomo era entrato nell'abitazione secondo l'accusa in modo illegale. La denuncia partì automaticamente: a carico dell'uomo il danneggiamento della porta e l'occupazione indebita. Oltre ad Azoug, prosciolto anche l'attivista Sergio Zulian. La famiglia Azoug ora risiede a Ponte. Gianni Marin all'epoca sindaco in carica, non ci sta e spiega: «La persona in questione è ben nota a Ponte e ha fruito di cospicui contributi pubblici per l'affitto, circa 10mila euro. È stato sostenuto da associazioni di volontariato, parrocchie e servizi sociali. Quand'ero sindaco ha rifiutato un'offerta di un posto di lavoro a tempo indeterminato per lui e per la figlia. In occasione di varie ingiunzioni di sfratto, l'uomo ha chiamato "disobbedienti" e "no-global" in paese, con massiccio intervento delle forze dell'ordine. Ha sempre giustificato il mancato pagamento degli affitti affermando il diritto di avere un alloggio del Comune.

A difendere l'Amministrazione danneggiata, il nuovo sindaco Zanchetta non ha incaricato alcun legale, nemmeno il comandante della Polizia locale che aveva rilevato l'occupazione abusiva della casa; inviò un dipendente dell'ufficio tecnico, ignaro della vicenda. Zanchetta, dopo aver anticipato un contributo regionale per rinviare l'ennesimo sfratto, ha provveduto a premiare l'algerino con un alloggio del Comune un anno prima del processo.

So di proteste di numerosi cittadini preoccupati che arroganza mascherata da farisaico buonismo possa compromettere la tranquillità della comunità. Accanto ai comitati di cittadini stranieri non vorrei che nascessero anche dei comitati in difesa dei diritti degli italiani»

dal Gazzettino del 13-2-2008