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1966: rotte arginali a Ponte di Piave |
Mai abbassare la guardia!
Il Movimento di Opinione Pubblica Ponte2000 ritiene di aver sempre dato il suo contributo in tema di salvaguardia e sicurezza del territorio derivanti dalla pericolosità del fiume Piave: prima durante il suo decennio amministrativo, poi quando era in minoranza e oggi come Movimento Civico di Opinione.
L’allora Sindaco Gianni Marin, per il quale le tematiche relative al nostro fiume sono sempre state una priorità, ha saputo coinvolgere tutti Sindaci dei Comuni rivieraschi, da Jesolo al Bellunese, in un compatto fronte unitario, nel corso del suo mandato, con forza ha sempre fatto valere gli interessi del territorio al di sopra delle appartenenze politiche e degli interessi di parte. Come gruppo Ponte2000, in nessuna occasione, quando si è trattato del Piave, sono mancati interventi propositivi per il suo buon governo, a volte pur critici, con la corretta veemenza di chi ha a cuore il territorio in cui vive. Vogliamo ricordare alcuni interventi, portati avanti a tutti i livelli istituzionali, finalizzati a scongiurare scelte improvvide per il nostro territorio quali le famigerate casse d’espansione, (che oggi purtroppo sembra tornino di moda). Il nostro intervento, sostenuto dai responsi positivi di tecnici qualificati e di responsabili politici quali il Ministro per l’Ambiente On. Matteoli che nel 2002 intervenne a Ponte di Piave in un importante confronto, di fatto ne ha bloccato ad oggi l’esecuzione.
Anche in minoranza non sono mai mancate osservazioni ai piani per il buon governo del fiume e del suo habitat, puntualmente presentate e sostenute dal consigliere Silvana Boer.
Ed è in tema di risorse regionali che Ponte2000 ha saputo indirizzare importanti somme ad opere di difesa , non si deve dimenticare la costruzione del tratto arginale a rinforzo di quello esistente, in un’area elevato rischio di rottura rivolta all’abitato di Ponte di Piave, funzionale anche alla circonvallazione della S.S 51, né dimenticare la progettazione e il finanziamento dell’idrovora di via Risorgimento, caparbiamente voluta dal Sindaco Gianni Marin, opera finanziata dal Genio Civile, progettata dal Consorzio Sinistra Piave e dallo stesso gestita. Indichiamo questi come esempi da replicare oggi: il primo per rinforzare quei due chilometri di argine più a monte, ritenuti ad altissima vulnerabilità idraulica e il secondo con la costruzione di opere di sollevamento idonee a smaltire le acque di via Fontane perchè, senza atto di presunzione alcuna, riteniamo del tutto insufficiente il tentativo in atto. Non sarebbe stato più saggio e conveniente ad esempio aver investito,in tempo debito, in un’idrovora per via Fontane le risorse che oggi vengono ad alta voce elargite per pagare i danni derivati dall’allagamento del 2010?
E’ fondamentale che ciascuno per la sua competenza solleciti chi di dovere ad attivarsi per attuare questi progetti e attivi presso la cittadinanza una opportuna cultura di difesa dal rischio idraulico.
Il monito che arriva da Silvana Boer e dal nostro movimento Ponte2000 ci sembra dovuto, non basta essere convinti di fare molto ai fini della messa in sicurezza del territorio, quando nei risultati non si vede ancora nulla di concreto. In altre parole sollecitiamo soluzioni rapide da parte di chi ne ha responsabilità perché, alla luce degli ultimi eventi calamitosi in altre regioni, la migliore arma di difesa è la prevenzione.