30 novembre 2010
BENE
Martedì 30 novembre 2010
Nel Consiglio Comunale di Ponte di Piave
non si è parlato di VILLA LOSCHI
L'importante argomento all'ordine del giorno è stato ritirato.
I "raffreddori", che hanno causato tante assenze nel precedente Consiglio, sembra abbiano portato tutti a ragionare più responsabilmente, anche se , fino a qualche ora prima l'intenzione di svendere incombeva minacciosa.
In conclusione non tutto il male viene per nuocere, gli acciacchi di stagione in fondo sono serviti ad evitare il grave errore.
A Ponte di Piave rimane comunque lo sconcerto e la preoccupazione nel vedere con quale improvvisazione si fanno scelte importanti per poi dire.... "scherzavo".
22 novembre 2010
ALIENAZIONE di VILLA LOSCHI
ALIENAZIONE di VILLA LOSCHI
1918- grande guerra ---sullo sfondo Villa Loschi
Quando non molto tempo fa Ponte 2000 si chiedeva come, a causa del debito relativo alle spese sostenute per la casa di riposo 7.000.000 di €, la costruzione del palazzetto dello sport 4.000.000€, la nuova biblioteca, l'archivio comunale, la sala convegni e l'ampliamento della scuola elementare 2.500.000 €, pari all'intero gettito fiscale annuale, sarebbero state sostenute le spese correnti e quelle eventuali per sopravvenute ed imprevedibili emergenze, ecco oggi la risposta: Questi interventi costituivano infatti dei veri boomerang per le già scarse risorse finanziarie.
L’amministrazione comunale di fatto si vede costretta ad alienare un bene, “il gioiello di famiglia” per poter continuare sulle discutibili scelte a suo tempo avviate e senza tener in debito conto del periodo di difficoltà economica che ci accompagna.
E’ doveroso innanzitutto ricordare e sottolineare il comportamento dell’Istituto Cottolengo di Torino che nel 2001, con la cessione di un bene ottenuto gratuitamente da benefattori di Ponte di Piave, ha saputo coniugare la legittima difesa dei propri interessi economici, con i principi e le finalità etiche che ne hanno ispirato l’impiego. Il trasferimento del complesso da parte dell’Istituto torinese Cottolengo, avvenuto nel 2001 durante l’amministrazione del compianto Sindaco Marin, ha ottenuto il consenso e la riconoscenza dell’intera Comunità locale, in contrasto oggi con la palese diversità di comportamento dell’attuale Amministrazione Comunale che, con la scelta di vendere e di monetizzarne una parte, a nostro avviso viene meno al patto.
Con una lievitazione di spesa di oltre 7 milioni di €, anziché i due inizialmente previsti, senza aver mai richiesto alcun contributo Regionale, è stata affidata dopo oltre cinque anni di inutile ed onerosa attesa, all’attuale gestore per un periodo di trenta anni contro i dieci ipotizzati. Questa pesante ipoteca sta condizionando le diverse iniziative di questa e di ben sei future amministrazioni.
Villa Loschi, costruita più di un secolo fa, danneggiata durante la prima guerra mondiale ricostruita nel secondo decennio del 900 e mantenuta decorosamente ad oggi, entra di diritto nella Vera storia della nostra comunità, testimone delle vicissitudini di un secolo molto movimentato come quello scorso. L’attuale Amministrazione a cui è stata affidata, doveva assumersi l’impegno assoluto di difendere e non liberarsene, senza chiari vincoli, alla prima occasione, come moneta sonante, utilizzata per pagare gli errori dovuti alle proprie scelte. Perchè è quello che serve oggi: una somma per far quadrare il bilancio comunale e continuare a piangere strumentalmente sulla stretta che il patto di stabilità causa alle casse comunali.
Mentre il Sindaco da tempo protesta per la mancanza di fondi per far fronte alla corrente amministrazione del comune, da troppi anni nel nostro paese manca una programmazione sostenibile nelle spese e nelle scelte, è il caso delle grandi opere, impostate senza il preventivo consenso dei cittadini e con decisioni assunte dall'alto senza alcuna consultazione pubblica. Oggi i cittadini di Ponte di Piave cominciano a vedere e sentirne le conseguenze e non sarà più il tempo di addossare le colpe agli altri .
DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA :http://villaloschi.blogspot.com/
PONTE 2000
17 novembre 2010
RIFLESSIONI
Riflettere sulla sicurezza
Ponte di Piave_ novembre 2010
Stato di inconsistenza della riva arginale, in area di massimo rischio,
dovuto ad incendi primaverili delle erbe e una scadente manutenzione delle stesse.
smottamento di un'ampia superficie aderente al torrente Negrisia, in area SIC per l'impianto di un vigneto. L'area golenale è interessata da filoni attivi in regime di piena, come evidenziano le immagini seguenti.
04 novembre 2010
PIAVE-1-2-3-4 NOVEMBRE 2010
dati relativi alla piena dal 31-ottobre al 4 novembre 2010 elaborati daPonte2000.
A poche ore dagli eventi di piena in località Ponte di Piave risultano interessanti alcune prime analisi sui dati raccolti relativi a portate e altezze idrometriche:
La piena del Piave , iniziata nella mattina di sabato 31 novembre, ha raggiunto il suo culmine a Ponte di Piave nel primo pomeriggio alle ore 14 di martedì 2 con un’altezza idrometrica di 8,65m. Tale quota derivava da portate sostenute, intorno ai 1000 m^al secondo, per 32 ore con un picco di 1300 metri cubi al secondo valutati a Segusino alle ore 3 del giorno 2 . A Ponte di Piave il tempo di corrivazione (ritardo tra il picco di Segusino e la massima altezza idrometrica ai ponti di Ponte di Piave ) è stato di 12 ore.
L’onda di marea che normalmente risale rapidamente il corso del fiume e si estende fino a Salgareda, in questa occasione non ha presentato componenti particolarmente negative al deflusso delle acque durante tutto l’evolversi del fenomeno. Come dimostra il grafico della marea a Venezia in quelle ore.
I volumi transitati sotto i nostri ponti possono essere stimati in 100 milioni di metri cubi d’acqua in 24 ore tra le giornate di lunedì e martedì e prossime a 300 milioni di m^3 se consideriamo tutta la durata dell'evento di piena.
Il fenomeno si sta esaurendo con buona rapidità raggiungendo quote d’alveo normali.
Ponte2000
03 novembre 2010
Le Piene del 2002 e 1998
Grafico della piena del 7-8-9 0ttobre 1998 a Ponte di Piave.
Volumi transitati in 50 ore: 138.000.000 metri cubi
L'evento del 25-26-27 novembre 2002 è stato preceduto qualche giorno prima da una piena consistente le cui caratteristiche sono riportate nel grafico sopra.
Volumi transitati 150.000.000 metri cubi.
L' evento di piena del 25-25-27 novembre 2002 . Il picco più sostenuto (a Busche, vicino ai 1800 m^3/secondo) e con caratteristiche dell'onda di piena analoghe a quelle del novembre 2010.
Volumi transitati 350.000.000 metri cubi.
Casse d'espansione a Ponte di Piave: evidentemente pericolose
Ponte2000: Dimentichiamo le casse d'espansione a Ponte di Piave
guardando questa fotografia della golena di Ponte di Piave pubblicata nel Web, c'è da chiedersi se ha senso parlare ancora di casse d'espansione artificiali (cassa n°1 nella parte in basso a sinistra), quando l'accumulo dei volumi di piena previsto risulterebbe una enorme diga alta 10 metri e "rivota di pancia" all'abitato?
In ogni caso, anche con portate sostenute come quella del 2 novembre 2010, (1300 m^3 al sec) i riflessi devastanti che ne deriverebbero, si rifletterebbero alle le zone a monte dei ponti aumentando notevolmente l'entità del rischio.
Ponte2000
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