Articolo pubblicato in OggiTreviso
Ponte di Piave - Il gruppo politico di opposizione Ponte 2000, di Ponte di Piave, in una nota, critica l'attuale situazione relativa al fiume. In una nota, Ponte 2000 risale al vertice sulla sicurezza pubblica della settimana scorsa tenutosi in comune.
In quell'occasione si fece il punto per eviutare noie durante le scampagnate del 25 aprile.
«Giusto invitare al rispetto delle cose e delle persone in occasione delle tradizionali uscite primaverili lungo il Piave cercando di sensibilizzare e responsabilizzare i gitanti a comportamenti civili» dice il gruppo.
«Soltanto in questi giorni di aprile/maggio si sente alzare la voce, si parla di territorio pieno di insidie e si mettendo in campo forze e mezzi. In altre occasioni, si è lasciato che le acque scorressero minacciose sotto i nostri ponti.
In questi ultimi anni le Istituzioni hanno predicano bene ma hanno razzolato male in tema di rispetto per il nostro Piave In verità il "vero attacco" al tratto di fiume che interessa Ponte di Piave è già avvenuto.
In particolare:
1) L'asporto delle ghiaie per 500.000 m.cubi ha provocato e continua a provocare sacche di erosione sempre più vaste che stanno intaccano le rive in modo preoccupante (vedi riva Zamuner, difesa dal Santo, il tratto monte dell'Orto Botanico) raggirando i tentativi di difesa inutilmente improntati. La movimentazione di inerti e l'asporto di legname, si sono protratti per un anno ha procurando non poco disagio ai residenti rivieraschi per rumori, passaggio di mezzi pesanti su strade poco idonee.
2) In questi ultimi anni, lungo le rive del Piave abbiamo assistito al taglio sistematico e massiccio di piante anche in periodi poco idonei (nidificazione) seguito da ridicoli tentativi dichiarati di "giardinaggio" sulle rive, con piantumazioni che sono state risucchiate alla prima piena. E' stato così eliminato il naturale pannello fonoassorbente che le schiere di alberi costituiva nei riguardi del nostro paese. I rumori causati dal traffico in statale e dal passaggio dei treni oggi si estendono amplificandosi profondamente nel territorio, con notevole peso acustico per i timpani dei cittadini.
3) E stata approvata in via esecutiva la costruzione di porticcioli, uno dei quali nei pressi della casetta di Parise, per natanti motorizzati con impatto negativo nei riguardi di un' ecosistema già fuori equilibrio. Gli attracchi sono palesamente destinati a sommergersi di parecchi metri ad ogni pur piccola morbida del fiume. Il costo di questi manufatti, (300.000 Euro a carico del Genio Civile) poteva essere destinato a concrete opere di difesa e le spese di manutenzione future di cui si è fatto carico anche il Comune di Ponte di Piave, usate per manutenzioni di opere più importanti per parte dei cittadini.
4) E le famigerate casse d'espansione? Mentre si sta cercando l'ago nel pagliaio, dei gitanti domenicali più o meno educati, nessuno ci informa (...o forse non si è accorto) che queste folli opere sono state reintrodotte alla chetichella nel Piano per la Sicurezza Idraulica, approvato nell'ottobre 2009 con esecuzione nel "breve termine". Queste dighe costituiranno un danno enorme dal punto di vista ambientale, sconvolgendo per intero il ricco ecosistema presente nel territorio golenale. Da considerare che con una piena come quella del 2002 tutto il territorio di Ponte di Piave sarebbe messo sotto scacco da un muro d'acqua alto quanto gli argini maestri : 8 m d'acqua!. Oggi, ci si limita a bloccare i ragazzi maleducati in scooter lungo le piste del fiume o figurare di raccogliere una cartaccia abbandonata.
5) I parcheggi non esistono, in una golena oramai occupata dai vigneti a Prosecco, con elevati fattori di carico inquinante, a pochi metri dall'alveo ed in terreni altamente permeabili. Mancano totalmente le vie di accesso al fiume. Le poche esistenti sono spesso bloccate da cumuli di ghiaia erti volutamente per impedire il transito ed attraversano proprietà private» conclude la nota.
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