Il Difensore Civico striglia il sindaco
Il funzionario regionale invita Zanchetta a «sanare l'illegittimità provvedendo a rispondere»
Ponte di Piave. II Difensore Civico regionale bacchetta il sindaco Roberto Zanchetta sulla questione delle interpellanze non discusse in consiglio comunale. Come si ricorderà, nel corso dell'ultima assemblea ad aprile, il primo cittadino di Ponte di Piave aveva deciso di non inserire all'ordine del giorno le due interrogazioni presentate dal gruppo di minoranza Ponte 2000 (una inerente i gatti di Ulderico Bernardi, (altra il bullismo nei pullman della scuola), perché queste erano state presentate prima alla stampa e solo il giorno seguente erano state depositate e protocollate in Municipio. La decisione, aveva spiegato Zanchetta, era stata presa per «richiamare i consiglieri ad un più opportuno e corretto modo di operare. Una semplice indicazione dísciplinare». La motivazione non era però bastata alla rappresentante della lista Ponte 2000, Silvana Boer, che aveva deciso di scrivere una lettera al Prefetto di Treviso per sottoporgli il caso, affinché il sindaco fosse richiamato al suo dovere. Le interpellanze dovrebbero infatti essere inserite nell'ordine del giorno del primo consiglio comunale utile, entro trenta giorni dalla loro presentazione all'Ufficio Protocollo. La questione era poi passata nelle mani del Difensore Civico regionale, favvocato Vittorio Bottoli, che aveva dato ragione al gruppo d'opposizione ed aveva quindi invitato Zanchetta a «voler procedere a sanare l’illegittimità, provvedendo a rispondere alle interrogazioni presentate, giacché, in caso contrario, sarebbe risultato compromesso il delicato equilibrio dialettico fra maggioranza e minoranza». «Il nostro sindaco sosteneva di voler insegnare ai consiglieri come comportarsi - ha commentato la consigliere Silvana Boer dopo aver ricevuto la lettera dell'avvocato - ma pare che chi debba ancora imparare bene le regole sia lui». Roberto Zanchetta ha comunque deciso di rispondere al Difensore Civico, concordando che almeno una delle due interpellanze (quella non apparsa sui giornali) sarebbe potuta rientrare nell'ordine del giorno di quel consiglio comunale. «Non si è proceduto in maniera ortodossa nella presentazione delle interpellanze - ha precisato Zanchetta - e anche in considerazione del persistente clima di tensione fra opposti schieramenti, ho voluto frenare gli animi un po' troppo esuberanti di un consigliere che forse non ha acquisito troppa dimestichezza con le prassi amministrative». A conclusione della vicenda, entro fine giugno sarà indetto un consiglio comunale ed «in quella occasione - garantisce il Sindaco - provvederò a trattare quelle interpellanze».
Il Gazzettino pag. 22
28/05/2005
Matteo Negro