La vicenda dei gatti sterilizzati a Ponte
«Un'invasione felina che andava fermata»
Bernardi aveva segnalato il problema
Ponte di Piave La vicenda dei gatti che stazionano nella proprietà del sociologo Ulderico Bernardi a Busco continua a far discutere. Dopo l'intervento del gruppo di Ponte2000, che ha chiesto chi dovrà ora coprire le spese per la sterilizzazione degli animali, il Sindaco Roberto Zanchetta puntualizza su quanto avvenuto agli inizi del mese di marzo. «Tutto è partito da una segnalazione del professor Bernardi -ha spiegato il primo cittadino- La Polizia Municipale è andata a catturare gli animali con le dovute attrezzature e poi alcune volontarie si sono fatte carico della loro sterilizzazione, portando i gatti fino ad un centro di Ponzano e poi di nuovo in via Todaro a Busco». Secondo Zanchetta non si tratta di gatti "privati", ma di randagi ed era quindi legittimo intervenire: «Da quanto so -conclude il Sindaco- Quei gatti non sono ascrivibili a Bernardi. Semplicemente giravano intorno alla sua proprietà ed erano oramai diventati una colonia. Portavano sporcizia, si intrufolavano ovunque ed avrebbero potuto anche rendersi pericolosi e per questo il professore ci ha legittimamente chiesto di intervenire». «Non intendo entrare in polemiche politiche di paese -ha chiarito lo stesso Bernardi- Sono pronto a rimborsare il Comune per le spese sostenute, non ho voluto approfittare del denaro pubblico. Sono caritatevole nei confronti dei gatti e pertanto offro loro da mangiare, ma non sono certo animali miei. Rischiavano di aumentare di numero e, con l'aiuto del nobile lavoro di volontarie e veterinari, è stata adottata la soluzione meno dolorosa». Da via Todaro, intanto, i vicini di casa del noto sociologo ammettono che i gatti che stazionano nella casa di campagna del professore erano diventati troppi: «Ulderico Bernardi ama quegli animali quanto noi -commenta la famiglia B.A.- Forse non li ha comperati, ma li ha adottati dando loro da mangiare quando viene qui a Busco. Stanno nel suo giardino e per tutti sono i suoi gatti, tanto che era stata costruita una cuccia perché si riparassero. Da un po' di tempo erano diventati troppi, incontrollabili, ed era giusto fermarli».
Fonte Il Gazzettino Matteo Negro 2005