Se a qualificare e a far apprezzare una città è la cura, l’arricchimento o almeno il mantenimento del patrimonio a verde pubblico, questo non è il caso di Ponte di Piave.
Abbiamo assistito in questi ultimi anni ad un progressivo e consistente impoverimento delle alberature lungo i viali e nelle aree a parco del paese, senza constatare alcun segno concreto di sostituzioni o recupero delle stesse.
Non possiamo dimenticare, presso le scuole elementari del capoluogo, la completa distruzione del parco pubblico più esteso del paese, con l’abbattimento di decine di imponenti alberature nel loro pieno vigore, senza alcuno sforzo progettuale per trovare un’alternativa che integrasse, rispettando almeno in parte, il verde urbano oramai consolidato.
Presso gli impianti sportivi, lungo tutto il viale Perinotto, si è proceduto all’abbattimento di un centinaio di pini marittimi che, pur con le note problematiche di manutenzione che creavano, non si è saputo trovare un’alternativa urbanistica alla completa cementificazione del luogo, trasformandolo oggi in una sorta di assolata pista aeroportuale.
In via del Chilo a Negrisia decine di imponenti Ginko Biloba sono stati abbattuti e si è fatto posto ad una fitta schiera di lampioni con alla base una pesante barriera metallica con la motivazione che essendo alberi femmine di ginko, le inflorescenze risultavano particolarmente puzzolenti.
In questi giorni la motosega ha toccato ancora Negrisia, in via Chiesa verso il cimitero. Venti rigogliosi frassini oramai consolidati nel loro sviluppo sono stati abbattuti e anche in questo caso senza cercare un’ alternativa. L’intervento di abbattimento non era neppure previsto nel progetto della costruendo marciapiede, si è intervenuti successivamente in corso d’opera, con la motivazione apportata dall’Assessore ai lavori pubblici, di un non soddisfacente allineamento dei tronchi lungo detto viale. I due interventi attuati sopra hanno improvvisamente impoverito Negrisia per il 70% del suo patrimonio alberato che che costeggiava i viali pubblici, privandola del verde che forniva un buon biglietto da visita al suo ingresso.
Il movimento di iniziativa civica Ponte2000 da sempre sensibile ai temi di natura ambientale del territorio, esprime il suo dissenso e la sua preoccupazione per queste scelte drastiche attuate dall’Amministrazione del Comune che evidenziano in concreto una scarsa sensibilità nella gestione del patrimonio di verde comune; non bastano i discorsi di facciata appellarsi ad una fantomatica “Città Verde” posta a titolo del Piano di Assetto Territoriale quando in concreto, in questi 7 anni, di fronte ad un massiccio abbattimento, non si è vista più di una manciata di alberelli, mal curati, piantati a Ponte di Piave nelle aree pubbliche.
Ponte2000
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